Lettera aperta al Presidente Unire, dott. Antonio Matarrese

Data 14/11/2004 18:42:45 | Argomento: 

Il problema è di quale percentuale diminuerà il montepremi
Purtroppo, negli ultimi mesi le categorie ippiche sono passate dalla incertezza sul loro futuro, derivante dalla mancanza di assicurazioni sulla conservazione del montepremi in linea con quello dell’anno 2004, alla tendenziale certezza di un futuro gramo: sembra sempre più probabile un taglio al montepremi nel 2005.
Le incertezze quindi non riguardano più il mantenimento del montepremi, ma al più la percentuale di diminuzione.
Infatti, nel corso del talk show di Fieracavalli a Verona, il Ministro, su esplicita richiesta, non ha garantito, per il 2005, il contributo di euro 35.000.000 che aveva permesso di mantenere inalterati per il 2004 i premi e le provvidenze in favore dell’ippica previsti nel 2003, confermando del resto le deduzioni del Consiglio di Amministrazione espresse nel bilancio preventivo 2004.
Ma in tutto questo, il peccato originale è quello di considerare il montepremi come una voce residuale del bilancio, in stridente e palese contrasto con la disciplina normativa (art.12 dpr 169/98), che, al contrario, legge come residuali tutte le altre voci, lasciando in primo piano stabile appunto il montepremi. D’altra parte, gli operatori ippici producono, e hanno allestito uno spettacolo ed un prodotto redditizio, dal momento che è innegabile un dato concreto ed oggettivo: le scommesse sulle corse dei cavalli sono aumentate: nel quadriennio 2000-2003 del 16% e nell’anno 2004 hanno sostanzialmente mantenuto la performance dell’anno precedente, solo la tris è in frenata. Come si spiega, allora, che a fronte della tenuta delle scommesse – a conferma della validità del prodotto ippico - ogni anno si torna a discutere di diminuzione o meno del montepremi? In realtà, come voce stabile di bilancio, il montepremi dovrebbe essere aumentato dell’indice di rivalutazione Istat. E il contributo di cui sopra costituisce solo una parziale compensazione dello sconto, ai concessionari alle scommesse, del 33% dei minimi garantiti che, per il dpr 169/98, avrebbero dovuto garantire il montepremi. Altro che ipotesi di diminuzione.
Si è pensato, invece, solo a salvare la rete distributiva della raccolta delle scommesse ippiche: addirittura, attraverso l’intervento dell’organo legislativo, e precisamente con la decurtazione di 80.000.000 di euro per i minimi garantiti – oltre una rateizzazione delle esposizioni debitorie dei concessionari per quanto dovuto a titolo di imposta unica e per quote di prelievo non versate (art. 8, punto 5 legge 200/2003) -.
Ebbene, quella rete distributiva, salvata con il sacrificio degli ippici, è ora terreno di conquista di tutti; si può giocare di tutto e trovare anche slot – machine (ad oggi ne sono state installate oltre 113.000). Solo le scommesse ippiche sono rimaste sempre le stesse, con buona pace del nuovo concorso totip, del quartè, del quintè, ecc. Lottomatica, in una oculata gestione del gioco del lotto, sta stipulando una convenzione con oltre 25.000 hotel italiani per installare i suoi terminali. E’ stato modificato il Totogol (non più pronostico di 8 su 32 partite, ma il totale delle reti per ogni partita con quattro possibilità di scelta . Si vince con 14-13-12-11). E’ probabile, ancora, a breve, l’introduzione dell’undicesima ruota (estratto determinato, si tratta in pratica di indovinare in quale posizione uscirà un certo numero) per il Lotto oltre alle attuali, denominata “ruota nazionale” con premi ulteriori correlati.

Di fronte a questo mondo in evoluzione, l’ippica, che era monopolista sino a 6 anni fa, resta immobile, e l’Unire pretende di risolvere la questione abbassando il montepremi. L’Unire, invece, dovrà darsi da fare attraverso vicoli promozionali e progetti concreti di rilancio del settore. L’Unire ha dichiarato che tenterà di ottimizzare le corse. Ma i dati dell’Unire non appaiono attendibili. Gli elaborati dell’Unire con il semplice rapporto matematico tra mezzi impiegati (montepremi, spese organizzative, remunerazione ippodromo) e scommesse riversate offrono un’immagine “capovolta” dell’ippica, dove l’ippodromo di più basso livello ha maggiore redditività del maggiore impianto italiano, dove la corsa estera è più produttiva di qualunque corsa italiana e dove, portando il ragionamento all’estremo, una corsa virtuale o una pallina di roulette saranno ancora più produttive. Si tratta di una impostazione che non ha alcun riferimento a quell’ ”incremento delle razze equine “ che è alla base della creazione e dell’esistenza dell’Unire.
La redditività di ippodromi e di corse non dipendono dal dato puramente statistico, ma essenzialmente da altre variabili pertinenti quali:

a) razionalizzazione della distribuzione dei campi e degli orari delle corse, attuandosi lo sfoltimento dei convegni (evitandosi la saturazione del volume delle scommesse che si registra sopra gli 8-9 convegni programmati nello stesso giorno);
b) collocazione di una corsa all’interno di una riunione;
c) collocazione nel palinsesto televisivo;
d) numero minimo dei partenti;
e) programmazione e iscrizioni a pagamento.

Temi correlati ad una valutazione meritocratica degli ippodromi.

Ma prima ancora di ottimizzare le corse, occorre ottimizzare il bilancio di previsione 2004 dell’UNIRE, potendosi recuperare diversi milioni di euro: ad esempio, spese per i funzionari, passate da 8.779.707 euro del 2002 ai 15.000.000 di euro del 2004. Idem per le spese inerenti acquisizioni di immobilizzazioni tecniche, dove si passa da Euro 1.160.000 del 2003 a euro 5.010.000,00 per il 2004. Per le spese di gestione e trasmissione del segnale tv, dal preventivo di bilancio 2004 si evidenziano residui attivi (crediti da riscuotere) per canoni tv per l’anno in corso di diversi milioni di euro, mentre risultano interamente pagati decine di milioni di euro per spese di gestione e trasmissione segnale tv. Come appare spiegabile che vengano pagati decine di milioni di euro e non riscosse invece somme per gli stessi titoli, con pericoli di riscossione e con certezza di perdite per interessi passivi nel ritardo? Questi interessi passivi, se confermati, rischiano di incidere negativamente anche sul montepremi. E’ necessario che su queste e altre voci ci sia la massima trasparenza e si inizino finalmente ad attuare tutte le necessarie strategie di concertazione che il Ministro Alemanno ha sottoscritto il 05.01.04.
E che restino fuori dal discorso passività che non sono del settore e non possono essere imputate allo stesso: così, va osservato come in conseguenza di un lodo arbitrale (pronunciato in esito ad un procedimento arbitrale rituale e quindi avente forza di sentenza e di immediata esecutività), 171 agenzie hanno ottenuto la possibilità di compensare il versamento delle somme da loro dovute per minimi garantiti con le somme a loro credito, per il danno provocato dai Ministeri che non avevano loro consentito un corretto funzionamento iniziale.
Si tratta di circa altri 80 milioni di euro, che MIPAF e Ministero dell’Economia e Finanze sono stati condannati a pagare. A questo punto, come già più volte ricordato, da ultimo nell’incontro delle categorie presso il MIPAF il 3.11.2004, sovviene il sospetto che anche questo inadempimento altrui possa essere fatto pagare alle categorie ippiche.
Tutti gli operatori ippici al di là di visioni (e non di divisioni) per questioni particolari, sono accomunate indiscutibilmente, e senza “distinguo”, dalla passione per le corse dei cavalli, dalla qualificazione del loro ruolo professionale e dalla necessità di incrementare il montepremi.
Si invoca quindi la sensibilità del nuovo Presidente del C.d.A. Unire, perché prenda atto delle richieste e delle proposte istituendo al più presto un tavolo tecnico con tutte le componenti ippiche per cercare di dare vita ad una proposizione strategica del rilancio del settore, così come del resto auspicata e sottoscritta dal Ministro.

Si è convinti che le capacità del Presidente Matarrese, sperimentate in diversi campi, consentano quella salvaguardia del montepremi tale da scongiurare ulteriori e dure forme di contestazione, ed avviare invece serie proposte e pianificazioni tecnico-organizzative.
Si attende una convocazione entro breve tempo.

FEDERIPPIDROMI: Il Presidente Guido Melzi D’Eril
UPT: Il Presidente Vincenzo Mauro
FEDERTROTTO: Il Presidente Mario Mattii
UNAGT: Il Presidente Enrico Dall’Olio
COMITATO DI CRISI GALOPPO: Delegato Marco Vincis







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