Nel panorama ippico oggi si sono delineati due schieramenti nettamente distinti. Il primo espone semplici richieste numeriche, appoggiando così quel piano proposto dagli assuntori di gioco (Ughi e SNAI in testa), che vuole scollegare il settore dalle scommesse convogliandolo verso un contributo statale fisso (modello CONI, risultato nel tempo più fallimentare che problematico ), direttamente erogato dal Ministero delle Finanze, che porterebbe l'ippica a perdere una sua qualunque autonomia, ma soprattutto a non avere alcuna possibilità di vero rilancio. L'altro invece, composto da AGIT, ASSOGALOPPO e FIPT, crede ancora nel rilancio autonomo del settore, attraverso l'applicazione delle riforme previste nelle "Linee di indirizzo strategico per il rilancio dell'ippica italiana", fortemente voluto dal Ministro Zaia e relegato in un cassetto dai suoi successori, e attraverso una vera e mirata promozione al settore. In attesa che le riforme possano portare i benefici attesi, per aiutare economicamente il settore in crisi, questo secondo schieramento chiede che, in aggiunta ai proventi delle scommesse ippiche, oggi loro malgrado insufficenti, sia definito un contributo percentualmente collegato al movimento globale di scommesse e giochi di fortuna. Percentuale che AAMS da sempre avrebbe dovuto riconoscere all'ippica; AAMS che non solo ha utilizzato agenzie e rete ippiche per lanciare tutte le altre tipologie di scommesse, ma mai si è preoccupata di far partire tutte quelle modifiche alla scommessa ippica, peraltro già pronte e più volte promesse, che potevano renderla più "appetibile" e meno complicata per gli scommettitori. Non possiamo non ricordare che in molti paesi esteri proprio quella percentuale che è stata riconosciuta al settore ippico in cambio dell'usurpazione del loro territorio, ha permesso il proseguimento regolare dell'attività. Ognuno di noi oggi può e deve scegliere la strada per permettere all'ippica di andare avanti come entità vitale e autonoma, e non immagine virtuale, come invece qualcuno vorrebbe vederla.
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