Il Dott. Acciai non è più Segretario dell’UNIRE: assistiamo all’ennesima sostituzione dei vertici dell’Ente Ippico, che ha visto sfilare negli ultimi anni cortei di Segretari generali, Commissari, sub-Commissari, Presidenti, Consiglieri. Nello sviluppo delle varie successioni ai più alti livelli di responsabilità, abbiamo però notato una caratteristica comune: l’Ente viene reso acefalo al momento in cui i vari rappresentanti avrebbero dovuto attuare le riforme opportune, mantenere le promesse, concretizzare gli impegni. Il successore di turno, appena nominato, ha determinato una sorta di “reset”, ripartendo da zero, con una ciclicità reiterata impressionante. L’alternanza fa comodo alla politica. Nessuno risponde di nulla, e nel frattempo il settore è passato dalla asfissia alla apnea. Naturalmente, chi ci rimette sono gli operatori ippici, che non hanno alcun potere decisionale, anzi, nemmeno il diritto ad essere consultati. Conseguenza, le corse italiane sono diminuite, le corse estere sono aumentate, le corse virtuali sono alle porte, le scommesse sono in caduta libera, di fronte alla palese disconnessione fra UNIRE e AAMS, la TV UNIRE, è per pochi eletti, sono impantanate tutte le riforme – ad onta delle formali deliberazioni assunte dall’Ente – relative alla previdenza, al doping, alla giustizia sportiva, alla televisione, al montepremi, e così via. Assisteremo anche in futuro all’ennesimo salvatore sul cavallo bianco, che, al momento delle concretizzazione delle promesse e degli impegni e delle riforme, verrà “alternato”, così che anche il suo cavallo bianco farà la fine di tutti gli altri cavalli da corsa: pascolo o macello. Il Presidente E. Dall’Olio
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