SACRIFICI PER TUTTI O SOLO PER POCHI ?

Data 24/11/2010 18:05:00 | Argomento: associazione

Sacrifici per tutti o solo per pochi ?


Stampa e siti specializzati hanno riportato le furenti reazioni degli allevatori trotto e galoppo per le previsioni di tagli ai loro introiti da parte dell'UNIRE.
Gli allevatori si chiudono nella loro torre "dorata", protestano per il calo dei loro emolumenti, ma non una parola per il futuro e il rilancio del settore.
D'altronde, già nell'era Panzironi il loro comportamento fu di tacito appoggio a quel "piano" che ci ha condotti alla drammatica attuale situazione.
Nello stato di emergenza in cui il settore si trova, non possono gli allevatori pensare di poter addossare solo ad altri il peso della crisi, conservando tutti i loro privilegi (che per altro non sembrano derivare da disposizioni normative, ma di fondarsi su determinazioni UNIRE, quelle stesse che ora prevedono tagli anche per loro).
Gli allevatori italiani dovrebbero essere ben consapevoli che fino ad oggi chi ha pagato le conseguenze della crisi dell'ippica sono stati principalmente proprietari, allenatori, guidatori e fantini, che con il drastico calo del montepremi si sono visti togliere in 5 anni il 30% dei loro introiti, ma non solo, lo stesso premio aggiunto è stato tolto a proprietari e allenatori, ma non agli allevatori.
In linea generale e assoluta, non possiamo dimenticare che:
- gli allevatori italiani percepiscono sovvenzioni con denaro pubblico di gran lunga superiori rispetto a quanto avviene all'estero (guadagnano il 20% sulle somme vinte del cavallo allevato per tutta la carriera, mentre all'estero il 10% e null'altro, vedi piano provvidenze);
- hanno utilizzato risorse anche per l'enucleazione delle fattrici, togliendole al montepremi;
- percepiscono comunque entrate assolutamente sproporzionate (sproporzione in misura esponenziale) rispetto a proprietari, allenatori, guidatori e fantini, vale a dire rispetto a chi opera sul campo per realizzare lo spettacolo e promuovere il settore.
 Questo stato di estrema crisi dovrebbe essere l'occasione migliore per creare un fronte ippico comune nell'interesse collettivo dell'intero settore, e non può essere accettabile che solo alcune categorie ne sopportino il peso, in attesa di una ristrutturazione e di un rilancio del settore.
E' auspicabile per tutti noi ippici che questa sia una situazione transitoria: impensabile andare avanti solo attraverso tagli delle risorse destinate alle categorie produttive del settore, perché l'inevitabile finale sarebbe quello di non aver più nulla da tagliare.

 Allenatori Guidatori Italiani Trotto






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