Tg comitato 19.11.08 - il decreto salva-ippica non scuote l’Unire

Data 19/11/2008 21:49:00 | Argomento: Unagt

Silenzio anche dopo la clamorosa approvazione. Cosa bolle in pentola?


Senato, il giorno dopo. Approvato dal Parlamento l’attesissimo decreto salva-ippica (142 voti a favore e 116 contrari), l’attenzione si sposta sul palazzo dei bottoni. E’ chi decide che ora dovrà fare la sua parte sfruttando al meglio l’opportunità offerta per rilanciare il settore.
Il prelievo dello 0,7 sulle slot machine garantirà per il 2009 circa 160 milioni di euro. A sostegno esclusivamente, si spera, del montepremi.

Le 3.000 agenzie dovranno pagare 85 mila euro per la concessione e questi soldi andranno a beneficio dell’Unire e del Coni (anche se la previsione al momento ci appare ottimistica).

Confermati 25 milioni di euro per il fabbisogno 2008
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In aula a Palazzo Madama si sono elevate anche critiche al decreto, in particolare rivolte all’Unire, definita macchina trita soldi e carrozzone.
Tutto vero, ma forse qualcuno dimentica che l’Unire negli ultimi 10 anni avrebbe dovuto essere controllata anche dagli stessi politici (ministeri competenti e Corte dei Conti).

Il comitato di crisi si è già attivato e chiederà a breve un confronto con l’Unire per un rapido reintegro del montepremi e il recupero di alcune giornate di corse. Visto che il C.d.A. aspettava l’approvazione al Senato della legge appena passata, ora si vuole sapere con celerità e chiarezza come l’Ente elargirà quanto il parlamento ha destinato al montepremi.

Il resto è immobilismo, come al solito. Nessun commento da via Cristoforo Colombo, nessuna convocazione: forse questa legge li ha colti di sorpresa? Non se ne è parlato e scioperato abbastanza per la sua approvazione?

Le Categorie, che unite hanno scioperato, altrettanto unite vigileranno e pretenderanno quanto spetta loro da subito.
 
A ”Trotto&Turf ", si ricorda che non esiste solo il Derby, e parlare di  tagli dei convegni e delle risorse a coloro che operano a – 35% in questo momento non è condivisibile. Certamente  c’è da ottimizzare il prodotto, c’è da regolamentare, ci sono da adottare criteri gestionali seri, tutti argomenti su cui gli ippici concordano, ma non abbiamo letto una parola sui campi esteri ”spazzatura”, quelli non si possono tagliare? Esiste o no una inflazione del numero di corse e di campi, quelli nazionali portano lavoro; quelli esteri, anche se costano meno all’Unire, non creano lavoro mercato.





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