Tra giri di potere e poltrone che scottano più del sole.

Montepremi, siamo alle battute finali. L’incubo peggiore per gli operatori, quello che tutti, fino alla fine, hanno sperato non accadesse sta avvenendo sotto gli occhi indifferenti e colpevoli dell’Unire e dei vertici Mipaf. La riduzione sarà ufficializzata venerdì prossimo nella riunione di Cda, ma di fatto è già iniziata. Alcuni ippodromi, tra cui quello di Montegiorgio, come si apprende dal suo sito, hanno praticato un’ulteriore diminuzione (l’ufficio tecnico del San Paolo nel primo semestre aveva prudentemente già ridotto le dotazioni delle corse di un meno 5%) alle allocazioni delle prime tre giornate di corse di agosto del 10% circa. Il resto è rinviato a dopo ferragosto. Intanto il collegio sindacale dell’ente si sta accingendo a segnalare alla Corte dei Conti l’inesigibilità di alcuni crediti dell’Ente, tra cui i canoni tv e i contributi del Mipaf dal 2004 ad oggi, promessi ma mai trasferiti all’ente. Tradotto in cifre significa un ulteriore taglio di circa 140 milioni di euro per il 2009: praticamente la botta finale per allontanare ogni speranza di rilancio e decretare la scomparsa del settore.I residui attivi (crediti da riscuotere) per “Trasferimenti da parte dello Stato” ammontano all’01.01.08 a 59 milioni di euro; le previsioni di competenza per l’anno 2008, cioè i contributi ministeriali previsti per l’anno in corso, ammontano a 20 milioni di euro. Osservazioni in merito a tali residui possono essere legate alla dubbia esigibilità degli stessi qualora il ministero abbia manifestato difficoltà nella corresponsione. L’avvicendarsi di ministri non agevola sicuramente la situazione ma gli impegni assunti da un ministero non dovrebbero essere disattesi dal ministro di turno. Mentre la questione legata alla riscossione dei residui attivi relativi ai canoni tv è questione ampiamente nota. Sono state le stesse categorie a denunciare da anni la gravità della situazione e a preannunciare che la mancata riscossione dei canoni tv avrebbe comportato prima o poi il collasso dell’ente.All’01.01.2008 l’ammontare dei residui attivi relativi alla “concessione del segnale televisivo” ammontano a 90 milioni di euro. Come mai il ministro dei “fatti e non parole” non da segni di vita? Possibile che non ci sia da prendere posizioni davanti a un’emergenza di tali proporzioni? Chi ha interesse a far scomoparire un settore fonte di lavoro per migliaia di operatori? Siamo maligni, come al solito, e non ci crediamo. Pensiamo invece che si tratti del solito giro di potere che prima o poi svelerà tutte le sue spirali.Come nel caso di Guido Melzi: l’uomo che ha rinunciato a uno stipendio contrattualizzato da 240 mila euro l’anno solo perché è stanco e non ha contatti con Luca Zaia. Noi non crediamo all’asino che vola. Non sarà, invece, che il suo allontanamento è solo temporaneo e che fa parte di un disegno ben più ampio che vedrà il conte rientrare dalla porta di servizio, magari ai vertici di UnireLab? A fine settembre, quando non ci sarà più questo Cda, sostituito da un Commissario a cui fare da consulente. Troppo maligni? Speriamo di sì, per il bene e il futuro di quanti pagheranno a caro prezzo tutti questi giri di poltrone. G.R.
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