Primi tavoli allargati, nessun vero risultato.
L’attesa non ha deluso. Il risultato sì. La lunga giornata di lavoro all’Unire che avevamo annunciato ieri si è rivelata tale. Tanti i problemi sul tappeto, tante le discussioni, nessuna vera conclusione. Tavoli allargati a tutte le categorie, quindi ai rappresentanti del trotto, del galoppo e, ciliegina sulla torta, degli ippodromi. Ovviamente i problemi, gli interessi e i termini sono talmente diversi per ognuna di queste figure che le voci fuori dal coro finiscono per predominare l’unità di intenti rendendo inevitabile lo scontro finale. E in una situazione di estremo caos, tutt’altro che calmo, a farla da padrone è la voce dell’Unire che con il suo immobilismo riesce a inserirsi perfettamente nel marasma generale.
Ecco la sintesi della giornata:
- Tutti i problemi tecnici sollevati sia per il trotto che per il galoppo saranno riassunti e riesaminati nelle rispettive bozze di Regolamento delle corse che saranno inviate alle associazioni per le osservazioni finali prima dell’entrata in vigore; - Sarà nominata una commissione per il controllo dell’adeguatezza degli impianti, in special modo della manutenzione delle piste e delle condizioni igieniche del settore scuderie. - Per quanto riguarda l’avvio dei cosiddetti due campi nei corner siamo davvero in dirittura di arrivo, ma tecnicamente ancora in alto mare. Tutt’ora da definire le modalità di formulazione delle “mini tris”, il regolamento, il numero delle corse, la dotazione, l’orario di programmazione ecc. La volontà è quella di concentrare le 10 o 12 corse nella fascia oraria dalle 17 alle 21,30, ma anche qui c’è l’ostracismo delle società di corse, naturalmente insensibili al sacrificio che operatori e cavalli devono affrontare correndo ad orari proibitivi. Per quanto riguarda invece la richiesta di dare maggiore visibilità mediatica al progetto, attraverso qualche canale in chiaro, niente da fare: ci sarà un canale digitale dedicato che passerà nei corner. In pratica come adesso, sai che novità!
Nessuna nuova, poi, sul fronte dell’Unire: tutte bocciate le iniziative formulate per migliorare la funzionalità dell’ente. Così come le richieste per velocizzare il pagamento dei premi. L’Unire in proposito chiede che si intervenga presso gli ippodromi che, in questo modo, dovrebbero sopperire all’insufficienza dell’ente. Le motivazioni? “Mancanza di fondi e di personale” è la risposta ricorrente. A questo punto ci si continua a chiedere: a che serve tenere in piedi l’attuale, costosissima struttura elefantiaca se non a garantire la poltrona a pochi privilegiati?
G.R.
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