“Ippodromi & Città” nella bufera tra critiche e attacchi a 360 gradi.
Se le intenzioni di “Ippodromi & Città” erano quelle di risolvere i propri problemi in sordina, l’operazione sembra proprio naufragata. Infatti da qualche giorno su tutti i quotidiani, tecnici e non, compaiono richieste, lamentele, attacchi e problemi tecnici legati alla società. Oggi, ad esempio, Trotto&Turf (clicca qui), tornando sull’annullamento della settima corsa di Napoli del 13 maggio scorso, conferma le ipotesi che avevamo formulato nel dopo evento: all’origine dell’episodio c’è la trascuratezza. Nient’altro. In pratica i nastri elettronici non hanno funzionato non a causa di un cavo tranciato durante l’effettuazione dei lavori (quali?), come da versione ufficiale della società. Semplicemente sulla distanza dei 1600 metri i nastri non sono mai stati installati. Possibile che nessun responsabile della società, dalla pubblicazione del libretto programma alla formulazione, ufficializzazione e disputa della corsa, si sia accorto che la gara non poteva essere svolta? Complimenti vivissimi per l’attenzione e l’acume. Mettendo da parte la spiacevole sensazione che si prova nel sentirsi presi in giro, chi risponderà dei danni provocati all’Erario in seguito all’annullamento di questa corsa? Senza poi considerare il danno provocato in questi anni all’immagine dell’ippica per l’incuria tecnica e amministrativa in cui versano gli ippodromi gestiti dalla società di cui sopra. Come se non bastasse i vertici di “Ippodromi & Città”, nella nota stampa diffusa nei giorni scorsi, hanno avuto il coraggio di parlare di condotta, quella dell’Unire, pretestuosa e ostruzionistica nei loro confronti, e “ci si attende un atteggiamento collaborativo rispetto all’enorme sforzo sostenuto per fronteggiare la crisi del settore da quelle società di corse maggiormente qualificate”. Quando si dice oltre al danno la beffa. In realtà, al di là di tutte le disquisizioni sulla crisi del settore e sul malfunzionamento dell’Ente, l’unica cosa che interessa è l’ottenimento delle famose “personalizzazioni” che altro non sono se non somme erogate a titolo assistenzialistico senza la garanzia di servizi resi. E, visti i precedenti, il caso di “Ippodromi & Città” ne è l’esempio lampante. Se la nuova convenzione con gli ippodromi, dopo la bocciatura di quella in essere da parte del Tar Toscana e ribadita dal Consiglio di Stato, dovesse basarsi su criteri meritocratici “Ippodromi & Città” non solo non potrebbe permettersi di redarguire l’Unire, ma rischierebbe di dover metter mano al proprio portafoglio per risarcire l’ente. E visto lo stato delle casse… sarebbe tutto un programma. COME SE NON BASTASSE GUAI ANCHE DAL BASKET
Non bastava la bufera scatenata nell’ippica, ora, secondo quanto riportato da Trotto&Turf, un esponente di spicco del gruppo di Ippodromi & Città legato alla squadra di Rieti, dovrà vedersela anche con una multa per irregolarità amministrative arrivata sul fronte del basket. Naturalmente si annunciano ricorsi. Ogni commento è superfluo. G.R.
|