Sciopero a oltranza se le richieste resteranno inevase.
L’Unire ha convocato per domani (venerdì) alle 9.30 Upt, Fipt, Unagt, Anagt e Apigt per un incontro relativo ai problemi sollevati dalle stesse associazioni (clicca qui). In particolare:
- invarianza del montepremi 2008 rispetto al 2007; - ripristino del montepremi delle matinèe a 3.410 euro; - riforma del doping e conseguentemente del Regolamento doping con l’istituzione di un tavolo di concertazione.” Tutti argomenti considerati imprescindibili per la sopravvivenza del settore. Proprio per questo motivo, considerata la gravità di ognuno degli argomenti, le categorie ritengono di dover proseguire con lo sciopero in atto se le richieste avanzate non verranno esaudite. Il tempo dell’attesa, infatti, è finito. Gli operatori sono allo stremo e aspettano solo la svolta decisiva per ricominciare a programmare con serenità il proprio futuro. NAPOLI, DUE BANDIERE IMMACOLATE SVENTOLANO SULL’IPPICA L’ippica in questo delicato momento ha bisogno di rifarsi una verginità. La pubblicità negativa che l’accompagna ormai da anni, derivante anche dal cattivo governo imposto, deve essere cancellata in qualche modo. Non basta evidentemente l’azione congiunta delle due associazioni dei guidatori, dell’Upt finalmente attiva, della Fipt e delle altre componenti ricompattate, occorre evidentemente esibire dei simboli illibati ed immacolati, bandiere da sventolare orgogliosamente per poter dire all’Italia: “signori, ecco l’ippica, quella vera!”. La ricerca degli elementi – simbolo a cui affidare la missione - non è stata facile, in un mondo così squalificato. Ma qualcuno è riuscito ad individuare le due bandiere da sventolare. Ed a Napoli, domenica sera, i guidatori sono stati convocati dopo le corse, e dinanzi a loro, in un tripudio festoso, i due prescelti si sono presentati ed hanno presentato i punti programmatici che faranno risorgere l’ippica. Fa niente se si tratta delle stesse cose sulle quali altri stanno lavorando faticosamente da anni. La cosa più importante era la fonte che le proponeva. Ruocco e Buranelli le due immacolate bandiere che non avrebbero bisogno di presentazione perché il loro curriculum ippico è conosciutissimo. Ruocco è un guidatore che ha data sempre prova di grande equilibrio, sia in pista che fuori, e che gode della stima incondizionata dei suoi colleghi, come dimostra l’episodio della solidarietà ricevuta quando gli fu ritirata la licenza a vita. Patente che gli venne ridata a furor di popolo proprio per intercessione dei guidatori. Buranelli è stato per anni l’incorruttibile pubblico accusatore nelle Commissioni di disciplina. Noto per la severità e soprattutto per l’imparzialità dei suoi giudizi. Per lui era importante sola la ricerca della verità e la punizione per i reprobi. Anche in occasione dei cosiddetti “pezzotti” (cavalli con falsi certificati), è stato inflessibile, resistendo a ogni tentazione di salvare anche amici fraterni. Nessuno meglio di lui potrà rappresentare la faccia pulita dell’ippica. Ci auguriamo che il giro d’Italia commissionato a queste due bandiere dell’ippica raccolga molti consensi. Siamo sicuri che chi li ha mandati potrà riportare l’ippica ai fasti di un tempo anche in virtù di questi messaggeri senza macchia. La loro entrata in campo rende inutile la presenza di quanti finora hanno lottato: se ne stiano pure a casa, ora c’è chi risolverà tutti i problemi! DOV’ERI ENRICO QUANDO GLI ALTRI SCENDEVANO IN PISTA?
Dov’eri Enrico quando i tuoi colleghi scendevano in pista per difendere anche il tuo montepremi ? E quando lottavano per un nuovo regolamento doping? E’ facile svegliarsi una mattina e iniziare a fare proclami lanciando critiche a destra e a sinistra. Soprattutto se le critiche sono senza senso, come in questo caso. Tutte le voci che circolano in questi giorni altro non fanno che esprimere il senso dell’incompetenza di chi arriva per ultimo e vuole dare lezioni.Giusto per non passarci sopra, occorre ricordare a chi ama denigrare e dare ad altri colpe proprie che l’Unagt è stata l’associazione trainante che ha difeso in prima linea sempre e comunque gli interessi collettivi, mettendo a disposizione gratuitamente per tutti il proprio apparato amministrativo e legale. Per quanto concerne il doping, l’Unagt è scesa in campo più volte anche con iniziative di protesta. Ha certamente contribuito all’accreditamento del laboratorio di UnireLab di Settimo Milanese e nell’ottobre scorso ha ottenuto un Protocollo d’Intesa firmato dall’allora Commissario Governativo Guido Melzi d’Eril (clicca qui). Ma tu, Enrico, dov’eri? Ti abbiamo chiamato, cercato, ma, guarda caso, non c’eri. E ora l’Unagt (insieme all’Anagt) sono costrette a scendere di nuovo in campo anche per la mancata esecuzione di quel protocollo. Sostenere che l’Unagt non abbia considerato prioritario il problema del doping lascia perplessi, tanto da far sorgere le seguenti considerazioni:
- Come mai ci si ricorda del doping solo quando se ne viene coinvolti anche se indirettamente? - Come mai si nega l’evidenza quando si è in sciopero anche per riformare il regolamento antidoping, mettendo addirittura al primo punto la necessità indilazionabile di rivisitare il principio della responsabilità oggettiva dell’allenatore? - Come mai si ha l’interesse ad affermare di aver ricevuto molte adesioni, quando le associazioni non hanno subito nessuna defezione e scioperano compatte? E un foglio di preadesione fatto firmare tra una corsa e l’altra, più che altro per amicizia, non ha lo stesso valore di un programma presentato e condiviso (clicca qui).
Forse in virtù di un progetto che consegni il settore al burattinaio di turno? G.R.
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