Aumenta il malumore per la gestione dissennata dello stud-book.

E’ destinato a infoltirsi il gruppo degli allevatori che hanno firmato e consegnato all’Unire una lettera (protocollata giovedì scorso) di revoca del 5% a favore dell’Anact sulle provvidenze erogate dall’Unire. La sottoscrizione promossa dai soci dissidenti conta nuovi firmatari. Ed è pronta una diffida (con conseguente azione giudiziaria) se l’Unire dovesse fare orecchie da mercante e proseguire nei versamenti all’associazione allevatori. Il prelievo del 5%, infatti, sarebbe forzoso e illegittimo in quanto l’ente lo eroga ai sensi dell’articolo 19 del Regolamento delle corse al trotto, senza che sia espressa la volontà individuale di ciascun allevatore. Un prelievo privo di ogni previsione normativa, una sorta di finanziamento obbligatorio da parte di tutti gli allevatori a un’associazione privatistica. Ancor più illegittimo se corrispondesse al vero che non esiste alcuna convenzione di servizio tra Anact e Unire per la “collaborazione” nella tenuta dei libri genealogici. Contratto, come afferma oggi Lo Sportsman, “che sarebbe obbligatorio, oltretutto preceduto da una gara” (clicca qui). Non stupisce trovarsi davanti al solito modo pressapochista di fare le cose: una gestione quantomeno superficiale che ha generato una vera e propria “passaportopoli” con 800 puledri di cui è sospesa la registrazione ogni anno, come tiene a specificare il segretario dell’Anact Antonio Torciere in una lettera (senza data e protocollo) inviata allo studio legale Palombarini (clicca qui). Adempimenti che devono essere regolarizzati obbligatoriamente entro il 31 dicembre dell’anno di nascita dei prodotti: termine ultimo e tassativo (clicca qui) per l’iscrizione allo stud-book del cavallo trottatore italiano. E spesso questo termine non è stato rispettato. Il caso Infinitif ha acceso i fari dell’attenzione nazionale sul problema. Ma la bomba “passaportopoli “era uno scandalo destinato comunque a esplodere, prima o poi. Visto, soprattutto, che riguarda una gestione dissennata del libro genealogico che coinvolge centinaia di cavalli e altrettanti operatori. FONDI AGLI IPPODROMI: MELZI ALL’AVVOCATURA DELLO STATO Melzi oggi dall’Avvocatura di Stato per un parere su una possibile erogazione agli ippodromi, relativa alle compensazioni per la diffusione delle immagine televisive, all’aggiornamento del punteggio del corrispettivo impianti e al gettone per la programmazione della tris. Compensazioni, le prime due, che le società di corse aspettano dal 2005 in base a convenzioni sottoscritte con l’Unire di Panzironi e giudicate, però, irregolari da una sentenza del Tar Toscana che ha annullato anche tutti gli atti che ne costituiscono i presupposti. L’esecutività della sentenza è stata poi confermata dal Consiglio di Stato. Per quanto concerne la tris non esiste delibera, soltanto un Protocollo d’Intesa firmato da Panzironi, dallo stesso Melzi e da Gaetano Papalia nelle vesti, rispettivamente, di presidenti Federippodromi e Uni. Si spera ora che Melzi dedichi la stessa attenzione al mantenimento del montepremi. Considerato anche che a molti ippodromi, strutturalmente fatiscenti, anzichè continuare a pagare i servizi, dovrebbe essere revocato il permesso di programmare riunioni di corse. EXPLOIT CAF A BAZIRE: MINNUCCI E’ FUORI La Gazzetta dello Sport di oggi titola “Amerique shock, Minnucci tagliato Exploit va a Bazire” (clicca qui). Uno vero e proprio shock per il driver romano e i suoi appassionati. Veto imposto, più che dal proprietario, dall’allenatore Fabrice Souloy, che avrebbe imposto in sulky a Exploit Caf Jean Michel Bazire, che con il cavallo di Giuseppe Lenzi ha vinto Lotteria e Luxembourg.
G.R.
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