Sulle tracce degli autori. Ecco la piantina del luogo del disastro.  Centro di allenamento Ajrale
Si allunga la lista dei nomi delle 21 vittime. A Iton Lb, Ganimec, The Vicster, Good To Be King si aggiungono Lesset Lb, Lovely Kronos, Insidia di Jesolo. Da Napoli, Luigi Farina, proprietario di Iton Lb, esorta Ove Kristoffersson a non mollare e fa sapere che invierà a Vigone altri 5 cavalli. Intanto ci si domanda sulla dinamica del disastro. Per Assan (ex artiere di Marco Smorgon), ascoltato oggi (martedì) dagli inquirenti, custode a Vigone del centro di allenamento Ajrale non ci sono dubbi. L’incendio è doloso. Lui è l’eroe di questa tragedia. Le due scuderie di Ove Kristoffersson sono situate fuori dal muretto di cinta (alto quasi 2 metri), dietro l'abitazione di Assan, un’ala della casa dei proprietari, i signori Quaglino. Il custode, viste le fiamme, si è catapultato fuori e ha scardinato una delle due scuderie, la meno colpita dal fuoco. L’altra era avvolta dalle fiamme, inavvicinabile. Per i sedici cavalli che vi erano dentro non c’è stato nulla da fare. Mentre dieci dei quindici soggetti ospitati nel secondo complesso (sette traslocati in una scuderia vicina e tre messi in libertà nei prati) sono stati tratti in salvo. Se dolo c’è stato, chi sono gli autori? Le congetture sono tante e sulle indagini c’è il massimo riserbo. Ma la pista più accreditata è quella del ponticello sul fiume Lemmina, dietro i boxes inceneriti e agli adiacenti paddock. Alla fine del ponte c’è un cancello arrugginito, facilmente aggirabile. Da lì si può arrivare e andarsene indisturbati. Persone che conoscevano bene il luogo, dunque. Altrimenti non rimane che passare davanti all’entrata principale (di fronte alla scuderia di Fabio Menegatti), sorvegliata da una telecamera o da dietro, dove c’è l’ingresso per le piste. Più complicato, più rischioso. Ma a prescindere dall’esito delle indagini, è indubbio che l’ippica attraversi non solo una crisi economico-finanziaria, ma anche una (più grave) morale, che ha minato la sua identità e generato la prima. Complice un’Unire che in questi anni (devastante la gestione Alemanno-Panzironi) ha colpevolmente rinunciato al suo ruolo istituzionale. E che un Commissario lasciato solo, senza collaboratori all’altezza, anche se competente, non può restituirgli: “Non possiamo darci per vinti, dobbiamo crederci, reagire. Possiamo fare di più e ci proveremo”, le parole di Guido Melzi. E’ vero, ma gli episodi di quest’ultimo week-end, una tris deferita, i colpi di mano di chi (favorendo la camorra) tenta di anticipare i partenti di Aversa e 21 cavalli morti bruciati per un incendio doloso rischiano di dare il colpo di grazia a un settore al limite della sopravvivenza. G.R.
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