Tg Comitato 5.11.07: montepremi: si rischia un buco da 36 milioni di euro

Data 5/12/2007 23:46:00 | Argomento: Unagt

E il bilancio di previsione tarda ad arrivare.


Siamo ormai agli sgoccioli del 2007. Tempo di bilanci. E di conti.
Ma se guardiamo ai numeri dell’Unire scopriamo vuoti preoccupanti.
Il primo è alla voce “bilancio di previsione 2008”: un documento di cui non si ha ancora alcuna notizia. Il secondo, ancora più pesante, riguarda la perdita di 36 milioni di euro: secondo i nostri calcoli, infatti, a tanto ammonta la cifra necessaria per pareggiare i conti.
E tanti erano, guarda caso, gli euro previsti dai contributi statali nel 2006.
Se dovessero incidere sul montepremi questo passerebbe da 218 a 182 milioni di euro. Vale a dire: la fine del settore.  E, in assenza di proroghe, la rete di raccolta tris passerà dai 17 mila punti ai 7.575 corner (a cui sommare, tra vecchie e nuove, 964 agenzie) assegnati con le procedure del Decreto Bersani. Di cui più della metà ancora da aprire. In sostanza si prevede,  per il primo semestre 2006, rispetto al 2007, un sensibile calo del prelievo dal movimento delle scommesse. La situazione non è delle più rosee.
Senza parlare di calendario in alto mare, regolarità delle corse  a rischio, cavalli non italiani che vincono il Derby, contratti di lavoro scaduti, cassa previdenza.
Gli operatori hanno bisogno di certezze e l’Unire non può rimanere, come al solito, in silenzio. Comprendiamo le difficoltà di un Commissario galantuomo in attesa del Cda e con un Segretario e dei dirigenti che sembrano vivere su Marte, ma i problemi sul tavolo sono tali che meritano una risposta immediata.
Quando si parla di reddito si parla di intere famiglie che vivono di ippica.
Si parla di persone che per troppo tempo hanno dovuto farsi i conti in tasca aspettando un rilancio che non è mai arrivato.
Se non altro per il rispetto che dobbiamo a loro e a tutta l’ippica che lavora, sarebbe ora di tradurre i progetti in realtà.
E, non ultimo, in tempi brevi.

STOP AI SERVIZI, GLI IMPIEGATI SONO AL CORSO

Già accadeva di routine che all’Unire nessuno rispondesse al telefono o fosse in grado di fornire notizie a chi chiedeva un chiarimento di qualsiasi genere.
Ma in questi giorni, se possibile, la situazione è anche peggiorata.
A far cadere l’ennesima tegola sulla disorganizzazione dell’Ente sono stati i corsi di riqualificazione che interessano tutti i settori, dalle aree tecniche alla giustizia sportiva (le cui udienze sono state rinviate a gennaio).
Complimenti a chi li ha organizzati, tenendo impegnati gli impiegati dalla mattina alla sera.
Naturalmente, senza porsi minimamente il problema degli operatori, che continuano tutti i giorni a svolgere la loro attività sul campo.
Un Ente di questo livello non può essere gestito come una fiera paesana,  da un segretario e da direttori generali senza competenze specifiche e la cui unica strategia è l’improvvisazione. E questo è solo l’ultimo esempio, in ordine di tempo, di come non funzionino le cose. Non è stato comunicato ancora dal servizio premi (guarda caso Responsabile sempre Maurizio Soverchia, che poi dovrebbe curare, come Segretario, la predisposizione del bilancio di previsione) ad ogni ippodromo lo stanziamento a premi 2007.
 E poi ci si lamenta se i conti non tornano.
Quando sono le fondamenta di una casa ad essere instabili non ci si può stupire se tutto il fabbricato crolla al primo scossone.
E quello che ci preoccupa è che l’Unire è ridotto talmente male da rischiare la crisi anche senza eccessive scosse: basta continuare così, a non fare nulla di utile.


G.R.
 





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