Tg Comitato 30.11.07: Aversa: si spezza il fronte anti-camorra

Data 30/11/2007 23:48:07 | Argomento: Unagt

LO SCONCERTO DI MELZI: TUTTO QUESTO NON È AMMISSIBILE.


                                 
                                                Guido Melzi d'Eril


Si complica la situazione all’ippodromo di Aversa.
Il fronte comune che in queste ultime settimane ha lottato contro le preoccupanti infiltrazioni della camorra si è spezzato. E tutto questo non può far altro che avvantaggiare le attività illecite della malavita.
Ecco la cronologia degli avvenimenti: i
n seguito ai pestaggi e alle minacce di cui sono stati oggetto diversi operatori, colpevoli solo di essersi opposti al potere camorristico, le categorie attuano uno sciopero per sollecitare forze dell’ordine e Unire a ripristinare la legalità. In particolare, il 27 novembre Upt, Unagt, Anagt firmano un comunicato di sei punti, le cui richieste principali sono:

-          l’applicazione rigidissima e alla lettera del disciplinare aree riservate e dichiarazioni partenti dell’ippodromo Cirigliano ( partenti il mattino per il pomeriggio);

-          l’applicazione rigidissima  e alla lettera della disciplina regolamentare, con particolare  riferimento alle norme in materia di illecito sportivo;

-          la nomina di una giuria composta da funzionari particolarmente esperti provenienti da aree geografiche non limitrofe alla Campania.

Come si può facilmente comprendere, ritardare la dichiarazione dei partenti è una delle azioni più efficaci per scongiurare il rischio di combine e tutti sembrano estremamente soddisfatti dei risultati ottenuti dalla riunione presso i carabinieri del Mipaf.
Ma non è così. Il 30 novembre, 3 giorni dopo, a sorpresa, le stesse categorie chiedono di anticipare di un giorno la dichiarazione, consegnando di fatto l’ippodromo in mano alla camorra.
Il cambiamento di rotta non ha bisogno, purtroppo, di commenti, anche se in un comunicato inviato all’Unire i firmatari motivano la richiesta sostenendo di difendere gli interessi di quanti, dovendo raggiungere l’ippodromo da fuori regione, hanno bisogno di conoscere la dichiarazione dei partenti in anticipo per potersi organizzare.
Sì, ma in questo modo anche la camorra ha tutto il tempo per promuovere i suoi giri.
I numeri sono sorteggiati giorni prima e proprio sotto il regime speciale (che garantisce sicurezza) si sono rivisti al Cirigliano alcuni guidatori (Romolo Ossani, Antonio Storti), lontani prima per il clima intimidatorio. 
La storia non finisce qui perché in serata Unagt  e Upt ci riflettono e si dissociano dal comunicato in cui si chiede di anticipare il campo dei partenti, dopo essersi resi conto dei forti rischi che l’operazione comporta.

Cosa
è accaduto? Voci attendibili riferiscono di un avvicinamento di allenatori campani da parte di malavitosi intenzionati a rompere la blindatura istituita da forze dell’ordine e Unire.
Un fatto gravissimo sul quale sicuramente ora lavoreranno i carabinieri.
Altre invece di appetiti di  società di corse.
Da segnalare, in mattinata, una telefonata di Gabriele Baldi a Nunzio Stabile per anticipare le intenzioni dei suoi associati. Fermo e scontato il rifiuto del proprietario di Aversa. Per i gestori del Cirigliano un’operazione che equivarrebbe a un passaggio di consegne alla camorra.

Sullo sconcertante episodio è intervenuto il Commissario Melzi:  “Non è ammissibile – ha detto - firmare un comunicato il 27 davanti ai carabinieri (e che esalta la legalità) e cambiare idea 3 giorni dopo. Forze dell’ordine e Unire stanno compiendo uno sforzo grandissimo per restituire trasparenza e regolarità alle corse del Cirigliano e permettere alle persone oneste di vivere del proprio lavoro. Sia ben chiaro: se  ad Aversa le corse non si potessero fare, non è affatto scontato che le giornate di Aversa siano riassegnate ad un altro ippodromo campano”.

Non c’è dubbio, un  messaggio positivo, chiaro e forte che arriva a tutto l’ambiente.


PEPPE BALDI DEL SITO ANAGT: SEI UN MITO!


Sul forum del sito Anagt  è in atto un dibattito  molto acceso (di fatto vi prende parte una persona) sul caso Infinitif. Naturalmente il vincitore del Derby viene difeso a spada tratta.
Sarebbe italianissimo  per il signor “Peppe”,  che tenta di ribattere la tesi accusatoria con  acrobazie e, soprattutto, con amnesie che gli permettono di saltare a piedi pari “inutili” prove, come il fatto che essendo la madre di Infinitif (Island Dream) stata importata in Italia solo nel 2006
(clicca  qui) dal signor  J. P. Dubois non era possibile che nel 2004 potesse avere un figlio italiano.
Stupidate  secondo il signor Peppe e vi risparmiamo il resto delle strumentalizzazioni varie (chi ha un po’ di pazienza legga direttamente il forum del sito Anagt).
Poi ci siamo chiesti. Ma chi è in realtà il signor Peppe? Da come risponde alle domande dei partecipanti al forum sembrerebbe proprio il signor Gabriele Baldi, Presidente dell’Anagt.
Lo abbiamo capito da tante cose, ma soprattutto da una frase contenuta nelle sue esternazioni che vi proponiamo qui sotto:

Vedere per credere come il sito Unagt (che di questo gruppo di potere è il propagandista mediatico) fa campagna oggi contro la lista Viani dopo aver difenduto ieri l'indifendibile e dimissionato Brischetto

Solo il signor Baldi avrebbe potuto scrivere “difenduto” anziché ”difeso”.
Caro Peppe, sei davvero un mito! Continua così.


CASO VIKING KRONOS, MA DOVE SONO LE PROVE?

Continua la disinteressata campagna mediatica sull’esistenza di altri casiirregolari” e assimilabili a quello di  Infinitif.
E in questa campagna politicamente disinteressata ecco spuntare fuori il nome di Viking Kronos, che secondo qualche ben informato sarebbe anch’esso irregolare.
La nostra opinione su questa nuova vicenda non cambia: qualsiasi affermazione acquisisce valore soltanto se accompagnata (come nel caso Infinitif) da documenti ufficiali che provano gli argomenti sostenuti e che sono accessibili ai sensi dell’art. 22 della legge 241/90, come lo sono state quelle di Infinitif.  

Chiunque
ritiene di avere dei sospetti più o meno fondati, sulla “irregolarità” di qualche cavallo non deve fare altro che seguire la via già percorsa dalla scuderia Trofal Stars, e chiedere quindi l’accesso alla documentazione, in modo da poter avere a disposizione tutti gli elementi e valutare la corrispondenza degli stessi con le proprie tesi e, eventualmente, agire presso l’Unire/o, se del caso, le competenti autorità giudiziarie.Viceversa si tratta solo di sterile e strumentale cultura del sospetto e, al momento, di provato c’è soltanto il fatto che Infinitif non è italiano.
Detto questo, se il caso Infinitif dovesse servire a fare chiarezza sull’operato dell’Unire e dell’Anact degli ultimi dieci anni, sarebbe un bene per l’ippica tutta.
Ma occorrono le prove, altrimenti si tratta solo di chiacchiere e insinuazioni da bar dello sport, tanto care a molti ippici.
E anche l’idea della Commissione di saggi (che allo stato appare un surrogato dell’U.C. dell’Unire, che già avrebbe dovuto esprimersi e controllare da tempo la situazione di  Infinitif), potrebbe avere un significato serio e diverso se la sua opera si allargasse alla ricerca di altri casi sospetti, per dare uno scossone a un Ente che vive solo di chiacchiere e nel quale politica e burocrazia tiranneggiano.

G.R.





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