Tg Comitato 30.10.07: ippica: adesso basta con il “fai da te”

Data 30/10/2007 23:43:32 | Argomento: Unagt

Più controlli contro la delinquenza a ogni livello. Nomination Anact: ritorno al passato.


Nuovi sviluppi nell’operazione “Black Horse che ha portato al sequestro di 37 cavalli impegnati in corse senza autorizzazione, e su cui si effettuavano scommesse clandestine, nei pressi della zona industriale dell’entroterra pescarese.
 
Secondo quanto accertato fino ad ora dalle indagini, le gare clandestine venivano organizzate da “rom” di varie etnie su un rettilineo stradale secondario della zona industriale, nascosto alla vista grazie ad una folta vegetazione e poco frequentato nei giorni festivi.
Il percorso veniva sbarrato agli sbocchi con le automobili degli organizzatori e vigilato da “pali” incaricati di dare l'allarme al primo segno di pericolo.
Vi partecipavano anche cavalli provenienti da fuori regione (Toscana, Lazio, Campania). Parte dei cavalli erano fuori età, altri, invece, alternavano la loro attività tra competizioni non autorizzate e corse in ippodromi riconosciuti dall’Unire.
Attualmente i cavalli posti sotto sequestro si trovano in custodia cautelare all’ippodromo di S. Giovanni Teatino.

Un’operazione importante che ha messo in luce quanto sia forte il bisogno di vigilare su un mondo in cui trionfa il “fai da te” e, proprio per questo, ancora troppo esposto a ogni genere di attacco: non ultimi quelli della delinquenza.
Se si continuerà sulla strada della poca trasparenza, dell’applicazione personalizzata dei regolamenti, delle scuderie prestanome, dei tanti svolgimenti dubbiosi di corse, non c’è da meravigliarsi, poi, quando avvengono certi episodi.
Se poi si assiste senza batter ciglio a casi come quelli di cavalli dalla doppia identità e a ippodromi che nei boxes ospitano maiali al posto di cavalli (non è un’allusione), non si può restare stupiti nel leggere su uno dei più autorevoli quotidiani italiani, il Corriere della Sera, articoli come quello titolato “Quando gli enti inutili diventano feudi inattaccabili”, in cui si valuta l’Unire al pari di altre strutture definite senza mezzi termini “inutili”.

Una definizione che sa di sconfitta per tutti quelli, e per fortuna sono ancora tanti, che ogni giorno combattono contro l’indifferenza e l’incapacità di governare.
Senza accontentarsi di criticare sterilmente, mentre il proprio mondo rischia di andare in briciole.

Caso Anact: nuovo rovesciamento di fronti e vecchi nomi che tornano a galla. Nello specifico, Riccardo Targioni ha ritirato la propria candidatura, quindi ritorna in ballo quella di Sandro Viani, allevatore molto vicino a Franco Fabbri.
In seno all’Anact sembra in atto una vera e propria spaccatura tra la fazione uscente e il percorso avviato dai consiglieri dimissionari.
La prima sembra intenzionata a ritirare all’Ente l’autorizzazione a versare il 5% della percentuale destinata agli allevatori sui premi al traguardo e utilizzarlo per dare vita a una nuova associazione. Mentre i secondi confidano che alle intenzioni e ai proclami  non seguano i fatti.
Ennesima divisione in seno alle categorie ed ennesima dimostrazione di una miopia politica che continua a favorire la strumentalizzazione di chi ha interesse a anteporre alle scommesse ippiche altre tipologie di giochi.

G.R.





Questa notizia proviene da Trotto - Ctech
http://www.trotto.ctech.it

L'indirizzo di questa notizia č:
http://www.trotto.ctech.it/article.php?storyid=3468