Tg Comitato 30.7.07: ma il montepremi a 220 milioni non era fondamentale?

Data 30/7/2007 20:19:00 | Argomento: Unagt

Quando Panzironi stava andando via, quella cifra era per tutti il punto di partenza per una concertazione.


Abbiamo la memoria lunga noi dell’Unagt e dell’Intercategoriale.

E ricordiamo tempi in cui stavamo sulle barricate a fare la lotta a Panzironi, alla sua opera di distruzione e a tutti gli interessi che la sua politica di gestione difendeva.
Ricordiamo benissimo le personalizzazioni (milioni di euro) agli ippodromi, il protocollo d’intesa per cancellare altri
89 milioni di debiti (in questo caso relativi al segnale Tv) alle agenzie ippiche.
E ricordiamo come gran parte delle categorie (a tratti addirittura l’Anagt di Gabriele Baldi) parevano disponibili, una volta insediata l’Unire di Melzi, ad un tavolo di concertazione che definisse le strategie della nuova ippica.

Tutto ad una condizione si disse: un montepremi
adeguato, e venne così individuata a 220 milioni la cifra accettabile, considerando anche il fatto che se Panzironi fosse rimasto avrebbe tagliato i premi degli ultimi mesi del 2006 e portato a 175 milioni il montepremi del 2007.
Ebbene, l’Unire di Guido Melzi, che di grossi errori non ne ha fatti, il montepremi a
220 milioni lo ha fissato, aumentadolo di ben 45 milioni rispetto ai conti di Terminator.
L’Intercategoriale e quella parte dell'ippica sana sono a fianco di
Melzi,  altri, i soliti sbandati (gli stessi che, in cerca di qualche spicciolo, erano stesi a pelle d'orso nell'ufficio di Panzironi), se ne infischiano delle intese e cercano pretesti  per destabilizzare il settore.
Nello stesso tempo alimentano un fitto fuoco di contestazione, attraverso giornali e siti amici per interessi
non solo legati ad ideali. Interrogazioni parlamentari, ricorsi al Tar, ecc..
Perché
tutto ciò, quali interessi si muovono dietro a questa cortina di fumo?
Noi un’idea l’abbiamo ed è piuttosto chiara: è sufficiente risalire di qualche riga nella lettura, dove si parla di personalizzazioni e sconti sui canoni Tv, che un’Unire più malleabile di quella guidata da Guido Melzi potrebbe forse ristabilire.
Poco importa del montepremi, l'importante è servire il padrone di turno, che poi è quello di sempre.

E pensare che qualcuno degli agitatori magari è convinto di lottare per la propria
causa……

G.R.





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