Tg Comitato 12.7.07: la Padania riscopre l'ippica

Data 12/7/2007 23:59:00 | Argomento: Unagt

Altro attacco della Padania completo di consigli a "buon mercato".


Eccolo li il mitico editorialista “Marzio Gazzetta” che dalle colonne de “la Padania” sferra un altro attacco contro l’Unire e le corse.
Chissà probabilmente perché al
timone dell’Unire c’è un Commissario che è stato messo li dall’attuale governo con il quale notoriamente il giornale della “Lega Nordnon ha buoni rapporti.
O forse perché anche la
Padania appartiene alla schiera dei “Macchinettari” ovvero quelli che pensano che è inutile investire nel mondo del cavallo perché tanto i soldi si fanno lo stesso con le slot machines, specie quelle taroccate.
Noi che
colore politico non abbiamo, cerchiamo di perseguire la “sopravvivenza” dell’ippica e magari puntare anche allo sviluppo perché è questo che interessa circa 50.000 famiglie.
Un qualcosa che un giornale populista come la Padania
non dovrebbe ignorare, ma, si sa “il carro si attacca dove vuole il padrone”.
E allora cerchiamo di
esaminare i dati oggettivi, non quelli artefatti, sperando che anche le menti più ottuse riescano a capire il fenomeno che abbiamo di fronte.
Il Sig. Gazzetta evidenzia che “la tris più gradita è quella in programma alle ore 19.30 anziché quella delle ore 23.00, perché la prima tris può fruire di più punti di raccolta delle scommesse che chiudono alle 20,00 mentre nelle agenzie ippiche le presenze serali sono inferiori a quelle pomeridiane. A conferma di questo, San Siro in un convegno “differenziato” ha registrato un movimento di 498.900 contro i 304.000 di un convegno in notturna”.
Se il sig. Gazzetta si fosse soffermato un po’ ad interpretare le cifre avrebbe concluso che:
-  
un convegno pomeridiano registra sempre un volume scommesse maggiore di un convegno in notturna, questo solamente perché nella fascia pomeridiana ci sono solo due campi su cui scommettere e non sei o sette come nella fascia serale. Una qualsiasi modesta differenziata sia a Milano o Civitanova o Tagliacozzo o “Canicattì” od un campo estero farebbe sempre di più un splendido San Siro, Bologna o Roma di sera.
-   
La media del movimento di un campo in pomeridiana, quindi da settembre a maggio, è di oltre 700.000 euro mentre quella di un campo in notturna a volte non arriva a 400.000. Infatti i primi sei mesi dell’anno la media del movimento globale è molto più alta dei secondi sei mesi proprio perché questi ultimi comprendono i mesi estivi che, pur contando più giornate di corse, sviluppano un movimento più basso, ma servono, primo perché d’estate non si può correre con 35/40 gradi all’ombra, secondo perché è l’unico momento dell’anno in cui la gente tende a frequentare gli ippodromi, ad ammirare quindi lo spettacolo ippico dal vivo e forse è anche l’unica stagione nella quale si può provare a far interessare un po’ di pubblico nuovo al nostro sport. Il ricambio generazionale è prossimo allo zero e non è frequentando le agenzie tanto care a Ughi e compagnia cantante che si creano nuovi appassionati di ippica. Quelli sono solo appassionati di scommesse per cui l’ottava corsa di canicattì vale quanto un’incontro di coppa finlandese.
Il sig. Gazzetta pensa di aver scoperto l’uovo di colombo ma la soluzione non è poi così semplice.
Secondo l’articolista si dovrebbero fare molte più differenziate, come nella politica di Panzironi che le sostituiva alle ordinarie contribuendo così ad un livellamento della qualità verso il basso, tanto una corsa valeva l’altra. Togliere la Tris dalla fascia notturna, privando quindi gli ippodromi di questo spettacolo. Far disputare d’estate tutti i convegni nel pomeriggio, con il caldo e la gente al mare ed … eliminare gli ippodromi stagionali con le loro interessanti iniziative e la bella gente che li frequenta.. tanto non rendono.

E’ davvero così semplice? Ed è davvero questa la strada?  

G.R.
 

Prospetto comparativo scommesse I^ e II^ semestre 2003-2004-2005-2006

anno 

I ^ semestre

II ^ semestre

DIFFERENZA

%

2003

  1.516.618.994,50

  1.393.351.615,00

- € 123.267.379,50           

-8,13%

2004

  1.481.698.609,00

  1.374.077.128,00

- € 107.621.481,00          

-7,26%

2005

  1.383.340.468,00

  1.317.810.781,50

- €   65.529.686,50           

-4,74%

2006

  1.480.648.919,25

  1.345.088.751,75

- € 135.560.167,50           

-9,16%





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