Dov’erano il sig. Baldi e l’Anagt quando Panzironi voleva portare il montepremi a 175 milioni? Semplice nel suo ufficio sdraiati a pelle d’orso!!!
Visto che Baldi è in vena di pubblicità, non ce ne vorrà se gliene facciamo anche noi!
Tra mille difficoltà di ogni giorno, la mannaia del montepremi, i premi che non arrivano, la ricerca estenuante di qualche corsa adatta, il doping che impazza, per rilassarsi un po’ e cambiare argomento ci lasciamo andare ad una simpatica bagarre fra associazioni. Abbiamo notato di recente un certo attivismo da parte del presidente Anagt Gabriele Baldi, comunicati, pubblicazioni di interrogazioni parlamentari, e per finire la chicca, “La Padania” che ultimamente lo ospita di frequente attraverso l’articolista Marzio Gazzetta. Prima di tutto vorremmo congratularci con il giornalista che da anonimo estensore di articoletti su Tuttosport ora ha finalmente fatto il salto di qualità, per meriti a noi sconosciuti, forse perché, probabilmente nel rispetto della politica del proprio giornale scrive in una sola direzione interpellando sempre gli stessi personaggi senza mai considerare “l’altra campana”, bel modo di fare giornalismo... Baldi lamenta una crisi tale da dipingere l’ippica prossima al fallimento, scommesse costantemente in calo, montepremi schiacciato da altre poste di bilancio, doping caro ed inattendibile. Giusto, ma qual è la novità? Sono anni che assistiamo a questi fenomeni, anni di continue informazioni e denuncie che il perdurare di questo stato di cose ci avrebbe portato al collasso. Quello che ci lascia perplessi è perché il caro Baldi se ne accorge solo ora. L’evento del black-out di sabato scorso è stato gravissimo, ma non prevedile, causato più dalla cronica disorganizzazione e pressappochismo italiano (quello di Sogei) che da una volontà superiore, come la decisione di chiudere l’attività ippica in appoggio allo sciopero delle agenzie voluta da Panzironi, quella si che fu una volontà ben precisa. Ci siamo divertiti a vedere i precedenti interventi di Baldi negli scorsi anni, nel 2005 sono apparsi nel sito dell’Anagt 34 articoli, nel 2006, 22 (circa 2 al mese) e nel 2007 fino a maggio solo 5 e la maggior parte di questi sono informazioni tecniche, poi il diluvio. Certo c’è da dire che durante il governo Alemanno-Panzironi non poteva certo esprimersi con libertà, dovendo appoggiare quella politica distruttiva che stiamo scontando di brutto oggi. Dal sentore di quel bilancio balordo con montepremi a 175 milioni disposto da Panzironi, ai suoi poveri associati aveva consigliato di alzare le mani in segno di resa perché l’ippica era in crisi e non si poteva altrimenti. Ora grida allo scandalo e si dipinge come salvatore della patria, promotore di iniziative inesistenti e quant’altro. E questo col montepremi a 220 milioni. Dov’è l’errore? L’unica cosa che riesce a dimostrare è l’ennesima strumentalizzazione della propria categoria a favore di qualcuno o qualcosa che niente ha a che fare con il bene dell’ippica. A proposito, sull’articolo di oggi il mitico Gabri dice che la propria associazione è stata promotrice della Commissione Autorino indetta per un controllo sulle procedure legate al doping, ma soprattutto per accertamenti sulla regolarità contabile e amministrativa dell’operato dell’Ente. Per fortuna non è vero altrimenti cosa avrebbe pensato l’amico Panzironi che da una parte appoggiava la sua politica e dall’altra promuoveva azioni di verifica? Attendiamo con impazienza la prossima esilarante puntata, anche se, credeteci, da ridere c’è rimasto veramente molto poco.G.R.
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