Tg Comitato 19.6.07: corse di categorie meccanismo fuori dalla realtà

Data 19/6/2007 23:50:37 | Argomento: Unagt

Taratura delle pista da rifare, scaglioni somme vinte da rivedere.

                             


Le riforme che attendono l’Unire non sono solo quelle che riguardano Tris, Doping, Scommesse e quant’altro.

Sarebbe bene ricordare che l’Unire è prima di tutto un Ente tecnico e come tale dovrebbe occuparsi dell’aspetto tecnico dell’attività agonistica che va ricondotta alle corse dei cavalli.
Se parliamo di tecnica allora la prima riforma da portare avanti  è quella delle “categorie” in cui vengono classificati i cavalli da corsa al trotto.

Situazioni anacronistiche, basate su parametri obsoleti e superati di quando il montepremi era ben più alto degli attuali 220 milioni e quando la taratura delle piste era ben diversa dall’attuale.

Oggi a Milano una reclamare di minima attribuisce al primo arrivato meno di 2.000 euro, il che significa che anche vincendo un cavallo può continuare a correre tranquillamente in categoria G e potrebbe farlo anche correndo di nuovo e piazzandosi secondo.

Non solo: a Bologna, ad esempio, una categoria G assegna come primo premio circa 2.600 euro, mentre il limite per salire in F è 2.999.

E la cose, ovviamente, peggiorano mano a mano che si sale.

Ne consegue che tanti allenatori per poter correre in categoria superiore e cercare magari corse meno affollate e più remunerative scelgono la prova di inserimento in categoria, fidando anche sul fatto che oggi quasi tutte le piste sono notevolmente più veloci di quando fu effettuata la taratura presente sul regolamento e valida ai fini dell’inserimento in categoria.

Basti pensare che il limite per la E è di 1,18 al chilometro oppure migliore, ma la taratura di tante piste è assai diversa da quella ufficiale.

Un esempio per tutti,  Padova pista da ottocento metri dove ormai i percorsi sul miglio attorno ai 2 minuti sono all’ordine del giorno, anche in categorie non eccezionali.

Occorre pertanto riparametrare da un lato i limiti di somme vinte per l’ingresso nei vari scaglioni, dall’altro “ritarare” praticamente tutte le piste.

Un’operazione che deve essere fatta al più presto per non rimanere fuori dalla realtà quotidiana di quelle che sono le corse, ma soprattutto per rendere i regolamenti più seri e più giusti.

G.R.





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