Prestazione super di Fedro di Roberto, squalificato troppo frettolosamente dalla Giuria. Deferito Pietro Gubellini, milanista convinto.
 Pegasus e "Superpippo"
Oggi sono arrivate alla ns. redazione diverse segnalazioni di anomalie avvenute al trotter Milanese. La prima è relativa alla corsa Tris di oggi a Milano. Esponiamo i fatti. Fedro di Roberto, Massimiliano Castaldo in sulky, ha rilevato al comando Belin (G. Carro) dopo 200 metri e ha condotto a buona andatura (1.59 il miglio) sino all’uscita dell’ultima curva dove si piegava e marcava “due passi” di galoppo per poi rimettersi immediatamente di trotto e tagliare per primo il traguardo con una lunghezza di vantaggio su Elvis (A. Gocciadoro). Il presidente di Giuria (Stefano Bonettini) ha provveduto immediatamente a squalificarlo, provocando la reazione del parterre che aveva massicciamente sostenuto al bettin Fedro di Roberto. Senza voler entrare nel merito dell’idoneità o meno del provvedimento adottato, forse sarebbe stato più opportuno esporre il giallo e prendere una decisione serena e ponderata dopo la visione del filmato della corsa. La grande prestazione di Fedro lo meritava. La seconda segnalazione invece riguarda il comportamento alquanto bizzarro di Pietro Gubellini, superpippo per gli ippici, che per festeggiare adeguatamente il Milan campione d‘Europa, ha pensato bene di indossare la maglia n. 9 di Inzaghi. Si avete capito bene, Pippo non indossava la regolamentare giubba della scuderia, ma la maglietta del Milan e nonostante i ripetuti moniti da parte del Presidente di Giuria lo stesso rifiutava di adeguarsi al regolamento, burlandosi sia della giuria che degli scommettitori abituati a seguire i colori della sua giubba. Al termine della corsa Gubellini è stato multato e deferito alla Procura disciplinare per eventuali ulteriori provvedimenti. Quello che per molti potrebbe esser preso come uno scherzo innocente, racchiude invece degli aspetti inquietanti. Nei gloriosi anni passati, senza la propria giubba, fra l’altro pulita e in buono stato, non era permesso neppure entrare, ora si pensa di poter far tutto, perché è permesso di tutto. Proprio la mancanza di rispetto e la totale indifferenza delle regole ha portato il nostro sport a non essere considerato più come tale. Chiediamo a gran voce regolarità, trasparenza, maggiore pubblicità e visibilità presso i media ma se quello che riusciamo a dimostrare è questo, allora significa che abbiamo meritato il declino. Ora ci aspettiamo che Inzaghi restituisca l’onore, magari scendendo in campo con la giubba di Pippo in occasione del prossimo G. Premio vinto, ma temiamo che nel calcio, al contrario dell’ippica, non sarà possibile.
G.R.
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