Lettera aperta di Francesco Gragnaniello, che ricorda a Guido Melzi le promesse fatte.

Proprietari trotto uniti e protagonisti di una vera svolta nell’interesse dell’ippica e non, come in passato, dei soliti noti. Riceviamo da Francesco Gragnaniello (Presidente Upt), un uomo che come Vittorio Venturi (Fipt) ha i cavalli nel cuore, una lettera indirizzata al Commissario Unire. Francesco Gragnaniello analizza minuziosamente la crisi ippica, ricordando a Guido Melzi le “parole” date a difesa del montepremi, priorità primaria e voce stabile di bilancio. Montepremi, precisa il Presidente Upt (rispondendo alle affermazioni di Melzi su Lo Sportsman di oggi), che le categorie non hanno mai preteso (né avuto -leggasi decurtazione in base a quanto disposto dalla legge 200/03, successiva agli anni di competenza 2000-01-02, di 129 milioni di euro per minimi garantiti, di 89 milioni di euro di canoni tv non pagati anche questi dalle agenzie ippiche, di 23,3 milioni relativi al lodo arbitrale 26.5.03 tra i Ministeri competenti e 171 agenzie-) per assistenzialismo, ma per i risultati del movimento delle scommesse, conseguenza della qualificazione dello spettacolo ippico. Più lo spettacolo ippico è interessante, più sono gli appassionati, più sono gli spettatori, scommettitori, proprietari, allevatori, allenatori, guidatori e posti di lavoro.Caro Melzi, legga e rifletta.
“Caro Commissario, devo ammettere che sei un ottimista eccezionale (cfr. La Gazzetta dello Sport del 6 c.m.). Ricordo sempre il nostro primo incontro, quello del giorno 11 agosto dello scorso anno a Bologna. Vedevo in Te il salvatore dell’ippica, colui che avrebbe risollevato le sorti di questa magnifica disciplina , proprio perché già uomo proveniente da questo settore. Caro Guido, anche io voglio essere ottimista e credo che Tu non vorrai venir meno agli impegni assunti: proprio in forza di tali impegni - nonché dei programmi che avevi enunciato -, Ti abbiamo sostenuto. D’altra parte, la così detta invarianza del montepremi costituisce un presupposto ineludibile previsto dalla stessa normativa, che ne sottolinea il carattere di voce stabile e non residuale del bilancio (v. art. 12 DPR 169/98, punto 1°). D’altra parte, Tu stesso hai annunciato pubblicamente che il montepremi non sarebbe sceso al di sotto dei 220 milioni di euro, soglia minima per la sopravvivenza del settore.Le recenti prese di posizione, i recenti “distinguo”, sembrano contraddire la strategia che hai detto di voler attuare in tutti questi mesi; ma, soprattutto, i tagli sembrano gravare ancora, come sempre, solo sulle categorie produttive, in primis i proprietari. Ma i proprietari costituiscono il volano dell’ippica, sono coloro che investono risorse, e senza di loro (absit iniuria verbis), non esisterebbero allevatori, allenatori, guidatori, artieri e quanti altri, categorie, soggetti ed Enti (compreso l’UNIRE), che gravitano intorno all’ippica. L’11 settembre, alle aste selezionate, replicando alle affermazioni, non veritiere, di Franco Panzironi, che in apertura delle aste aveva affermato “l’ippica va bene, va tutto bene, nulla è cambiato e nulla cambierà”, io ebbi il coraggio di tuonare che invece l’ippica stava andando alla deriva. Sono stato un triste profeta. Addirittura oggi si parla di diminuire ulteriormente un montepremi già ridotto del 12% (da 250,162 milioni del 2006 ai 220 da Te promessi alle categorie), che già è insufficiente.Caro Commissario, come puoi pensare di ridurre il montepremi al di sotto dei 220 milioni di euro considerato che negli ultimi tre anni è già calato del 20,31% (dai 276,436 milioni del 2004 ai 220 “promessi” del 2007), mentre l’appannaggio alle società di corse, nello stesso periodo, è aumentato del 18,25% (dai 114,500 milioni del 2004 ai 135,400 appostati in bilancio per il 2007). Come puoi pensare di diminuire il montepremi quando poi sono appostati 18,495 milioni di euro a titolo di “corrispettivo segnale TV” a favore delle società di corse, che sembrano invece risultare una duplicazione di un’altra somma già compresa invece in altra posta di euro 116,905 milioni a favore delle stesse società? Caro Commissario, non puoi sostenere che Franco Panzironi ti ha lasciato un preventivo di bilancio per il 2007 di 175 milioni di euro, perché altrimenti, dimenticandomi di essere ottimista, dovrei pensare che sia stata procrastinata la partenza dell’ex segretario proprio per trovare una scusa per ridurre lo stanziamento a premi. D’altra parte, come spieghi che sino al marzo 2007 le Tue dichiarazioni pubbliche riferivano ancora di un bilancio di previsione con montepremi 2007 di 220 milioni di euro? Guido, fino ad oggi solo promesse, nessuna mantenuta :anche quella di dare trasparenza ad UNIRELAB, con analisi prive di certificazione, inaffidabili, ma ultra costose, che fa del doping un oggetto misterioso legato al caso, nonostante una relazione di una commissione ministeriale ne abbia sottolineato l’inattendibilità e la necessità di ristrutturarlo. A sei mesi dalla relazione continuano, in un settore decisivo, quale quello del doping, sprechi di denaro e mancanza di trasparenza. Doping che noi stessi vogliamo duro ed intransigente, ma, appunto, chiaro, certificato, affidabile. L’Unire che per legge (art. 1 Dpr 169/98) è un Ente tecnico, di tutto sembra interessarsi fuorché di corse di cavalli. Nell’indifferenza sono dichiarati partenti cavalli morti e la Tris, ex cartina di tornasole della nostra ippica, declassata a semplice condizionata, doveva, ma non è stata riformulata (maggio è alle porte): assisto invece al degrado dello spettacolo, al degrado tecnico, ed alle negative conseguenze che ne derivano in termini di movimento e di prelievi dalle scommesse. Non basta insomma il solo merito di aver risolto il problema dell’ippodromo di Aversa -anche se con tanti disagi e limitazioni per gli operatori -. Guido, sei un uomo in gamba, hai le idee chiare, sai già quale è il destino dell’ippica, dei proprietari, degli allevatori e delle società di corse. Ma sei uno di quelli che non vuole farsi nemici nella fase pretattica, perché prometti sempre tutto a tutti. Vengono i proprietari e prometti, vengono gli allevatori e prometti, vengono le società di corse e prometti, scusami vengono le società di corse e fai vedere loro che già sono state accontentate. Ti avevo chiesto di riunirci tutti intorno ad un tavolo e di stilare un documento di intesa fra le categorie, hai chiesto sacrifici per tutti, ma che siano uguali per tutti, nella stessa misura. Abbi finalmente il coraggio di assumere decisioni nette, chiare, nell’ottica di quella svolta rispetto al passato che è stata la ragione del nostro appoggio e che è ancora un miraggio. Caro Conte spero che avremo tutti, la forza di stare uniti (altrimenti faremo il gioco di chi ama “divide et impera”, distruggerci) perché solo così faremo valere i nostri diritti e potremo risollevare il settore. No caro Commissario, non vogliamo fare la fine dei proprietari tedeschi, vogliamo un modello alla francese o, se possibile, qualcosa anche di meglio: un’ippica nuova. Solo con un’azione programmata, condivisa, fondata su una pianificazione tecnica ed economica, le categorie possono continuare ad appoggiarTi: ma le parole non servono, e il tempo è ormai scaduto. Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo quello che ci compete e soprattutto quello che ci è stato tolto (vedi sconti postumi di legge di centinaia di milioni di euro per i minimi garantiti) e per il mancato recupero delle somme per il segnale TV (89 milioni, poca cosa…., che debbono essere assicurati all’UNIRE, salve, in difetto, le azioni e le iniziative che la legge prevede). Oggi ci troviamo in queste condizioni per gli errori commessi da coloro che hanno occupato le famose poltrone, da quei signori messi lì dai ministri, dagli uomini dei poteri forti. Oggi, anche se con colore politico diverso, altri politici, cercano di mettere le loro pedine là dove c’è potere, là dove si possono fare tante .. . cose . Abbiamo le idee chiare e siamo pronti a lottare, a scendere in piazza, a far valere i nostri diritti e a combattere contro gli sprechi, le ingiustizie. E Tu Guido cosa vuoi fare? Vuoi mantenere le promesse fatte o vuoi, come dicesti ultimamente a Roma, tornare a coltivare le Tue rose e a dedicare il Tuo tempo ai nipoti? Anche io sono ottimista come Te e per questo credo che tu l’asso lo hai nella manica e siccome sei una persona in gamba, perbene, oltre che blasonata, manterrai le promesse e gli impegni assunti.”G.R.
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