Tg Comitato 2.4.07: l’Intercategoriale pronta alla lotta per il montepremi

Data 2/4/2007 23:59:00 | Argomento: Unagt

Oggi a Bologna ribadita la soglia irrinunciabile di 220 milioni. Tutti decisi, Gragnaniello (UPT) in testa.
Il nostro comunicato.


Sembrano i tempi di Panzironi, invece sono i tempi di Guido Melzi. La drammaticità della situazione è ormai molto vicina a un limite insostenibile, e cioè un montepremi inferiore alla soglia dei 220 milioni promessa da Melzi.
Il commissario ha raccolto un’eredità pesantissima, lo riconosciamo. E riconosciamo anche che ha mostrato la volontà di cambiare nella direzione giusta, offrendo un programma di rilancio contro dei sacrifici equamente distribuiti. Invece ora le carte in tavola stanno per cambiare e solo il montepremi sembra l’unica voce destinata a crollare ulteriormente.
L’Intercategoriale non può accettare tutto ciò, lo ha ribadito oggi a Bologna e tutti sono stati uniti nel sostenere la tesi della lotta.
In testa il presidente dell’UPT Francesco Gragnaniello, protagonista di una vera svolta nella sua associazione, finalmente in favore degli interessi dei proprietari e non degli interessi dei soliti noti.

Ecco il comunicato emesso dall’Intercategoriale (Upt, Fipt, Unagt e Assogaloppo) al termine della riunione di Bologna:

L’Intercategoriale ha sempre sostenuto Guido Melzi perché aveva definito primaria la questione legata al mantenimento del montepremi. Montepremi che, a più riprese, ( l’ultima volta il 5 marzo, a mezzo stampa: I premi 2007 saranno circa 220 milioni più 21,7 di provvidenze. I tagli sono quelli noti. E non ci sono sorprese)  aveva assicurato che non sarebbe sceso sotto la soglia dei 220 milioni (-12% rispetto al 2006, quando il montepremi è risultato essere appostato in bilancio per una somma pari a euro 250,12 milioni di euro).
Adesso, improvvisamente non si esclude l’ipotesi di un’ulteriore diminuzione del montepremi sino a 200 milioni ( –20% rispetto al 2006, - 27% al 2004, anno in cui il montepremi ammontava a 274,377 milioni di euro).

Per contro,  l’appannaggio agli ippodromi è salito da € 114.500.000,00 del 2004 a € 135.400.000,00 del 2007 per un aumento pari al 18,253%
.
E’ vero che è indifferibile una ristrutturazione, per il rilancio dell’ippica.  Le categorie sono consapevoli che i sacrifici sono stati e saranno necessari: ma questi sacrifici debbono essere in primo luogo distribuiti equamente ed in secondo luogo pianificati nel tempo, con un congruo sostegno economico per un settore che ha subito veri e propri  espropri di quanto dovutogli per legge (e quindi giustamente appostato in bilancio–cfr. legge sui minimi garantiti-), per non parlare della questione dei canoni TV – si tratta di 89 milioni di euro non pagati dal 2000 al 2005 dalle agenzie ippiche.
Le categorie credono ancora nel prodotto, ed anzi intendono farsi parte attiva nel rinnovamento dell’ippica, anche attraverso una dialettica ed una partecipazione consultiva; ma per farlo, debbono sopravvivere.
Di qui, il mantenimento del montepremi 2007 ai livelli, almeno, dei promessi 220 milioni di euro (montepremi ordinario invariato), che peraltro, ribadiamo, già rappresentano una drammatica diminuzione del 12% rispetto al 2006.

In difetto della assicurazione di tale invarianza, non resta alle categorie che il ricorso immediato alla forma di protesta più decisa
”. 

G.R.





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