Se lo cacciano gli danno pure 350 mila euro. Una vergogna, ma meglio che tenercelo.
Oggi, lunedì, Franco Panzironi è convocato al ministero agricolo.
Voci autorevoli lo danno per partente, ma il pericolo che sia l’ennesima farsa tra il ragioniere e un ministro che fino ad ora lo ha inspiegabilmente tenuto al suo posto, resta. Tenendo dunque per buona la prima ipotesi, dunque, Panzironi toglierà il disturbo ad un mese dalla lettera di rimozione fattagli pervenire dal commissario Guido Melzi (ma bloccata poi da De Castro) che attende ancora di essere messo in condizioni di lavorare.
Per tutto quello che ha combinato, e per il rinvio a giudizio che ha sulla testa, Panzironi sarebbe dovuto andare via dal retro, con le orecchie d’asino e senza un euro. Invece uscirà dalla porta principale con un periodo di preavviso (durante il quale si farà le ferie arretrate) e con circa 350 mila euro in tasca, comprensivi di preavviso di circa 90 giorni appunto, ferie non godute e pagamento dei contributi. Durante questo periodo di preavviso le deleghe del segretario dovrebbero passare in capo al Commissario.
Basta sapersi accontentare. G.R.
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