La situazione che sembrava normalizzarsi sta invece degenerando.

L’anomalia delle corse disputatesi ad Aversa si è concretizzata attraverso un sistema di ritiri contemporanei di quasi la metà dei cavalli concorrenti, e, nella ottava corsa del 26.1.2007, addirittura dei primi cinque numeri, che quindi hanno consentito di eliminare la prima fila, e portare il n° 6 alla corda. E sembra che non tutti i cavalli siano stati ritirati con la giustificazione di una certificazione veterinaria: i numeri 1,2 non avrebbero fornito alcuna documentazione, i numeri 1,2,3,4,5 ritirati poco prima dell’inizio della ottava corsa. Anche nei due precedenti convegni si sono verificati casi simili. Nel Premio Cascine del 20.1.2007, si sono ritirati 6 cavalli su 13, quasi tutti quelli dal 6 al 13, nel Premio Dei Fiumi del 24.1.07 si sono ritirati 5 cavalli su 12, fra i quali i numeri 2,3,4 in prima fila: sconvolgendosi così non solo la partenza, ma il numero dei partecipanti. Nella riunione del 20.1.2007, i ritiri nelle restanti otto corse sono stati in tutto 3, in quella del 24.1.07 nella restanti otto corse sono stati in tutto egualmente 3. A prescindere dallo svolgimento della corsa, certi spettacoli squalificano non solo l’ambiente campano (che invece non merita certi sospetti perché la stragrande maggioranza degli operatori è animata da vera passione e da assoluta onestà ), ma tutto il settore ippico. Vogliamo augurarci che gli organi della disciplina adottino la massima severità possibile, naturalmente nel rispetto dei diritti di difesa e sempre che vi sia certezza dei fatti, anche per scoraggiare per il futuro iniziative che fanno solo male all’ippica e allontanano il poco pubblico che ancora viene all’ippodromo. In queste condizioni, gli operatori ippici non potranno mai affermare la propria dignità professionale, né pretendere che si avvii un serio e sano processo di risanamento del settore.G.R.
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