Saltano le tris di Milano e Capannelle. Ingiustificato il silenzio di Società di corse e Unire.
Continuano gli scioperi sindacali e i lavoratori, per il perdurare del colpevole immobilismo delle associazioni degli ippodromi (e del Presidente di Federippodromi e prossimo commissario Unire, Guido Melzi, oggi dal Capo di Gabinetto del Mipaf, Ercole Granelli) e dell’Unire, sono costretti ad alzare il tiro e fermare le tris. Oggi sono state annullate le programmate tris di Milano trotto e Roma Capannelle (con quartè abbinato). Ecco il testo del comunicato diramato dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie, in cui si evidenzia anche imbarazzo per il disagio che una tale situazione arreca agli operatori, soprattutto proprietari e allenatori . “ I lavoratori dipendenti delle Società Corse cavalli scioperano per difendere il diritto a rinnovare il CCNL scaduto da oltre otto mesi e del quale, al momento, non ci sono segnali di soluzione nonostante che tra l’interruzione delle trattative, con la conseguente proclamazione dello stato di agitazione, e l’effettuazione delle prime astensioni dal lavoro siano trascorsi quasi due mesi. Siamo stati costretti ad attuare forme di lotta che prevedono un tempo ridotto di preavviso a seguito di un comportamento delle controparti che, a fronte di nostre comunicazione di sciopero recapitate con uno o più giorni di anticipo, hanno utilizzato il tempo a loro disposizione per organizzare azioni (spostamenti di orario, di giornate, di corse tris, di crumiraggio, ecc.) tese a mortificare la riuscita dello sciopero stesso. Ci dispiace che una tale situazione, da noi non voluta, ricada pesantemente anche su categorie non direttamente coinvolte nella vertenza in oggetto (comunque senza dimenticare che sono scaduti anche il CCNL del Trotto e del Galoppo) e auspichiamo che per il futuro, sia una rapida conclusione della vertenza, nonché un comportamento delle controparti rispettoso dei lavoratori in sciopero, consenta di superare le “spigolosità” che sono proprie delle vertenze che si trascinano per troppo tempo”.
G.R.
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