Domani 5 settembre i risultati dell’inchiesta su come Panzironi ha gestito l’antidoping e redatto i bilanci. Il capo del Mipaf brilla per il suo silenzio. I giochi raddoppiano, più concorrenza per l’ippica.
La Commissione Ministeriale (Gian Luca Autorino, Stefano Cinotti, Paolo Luigi Rebecchi e Francesco Scala) incaricata di esaminare l’operato dell’Unire ha concluso il suo lavoro e domani, 5 settembre, consegnerà la propria relazione al Ministro De Castro. Due, almeno in teoria, i filoni di indagine, riguardanti il modo con cui l’Unire di Franco Panzironi ha gestito l’antidoping e redatto i bilanci dell’ente. Due filoni con parecchi lati oscuri, soprattutto per quanto concerne i bilanci e il buco di centinaia di milioni, frutto anche di operazioni poco trasparenti. Alcune voci dell’ultima ora parlano di una possibilità che, se confermata, sarebbe pericolosissima. La commissione (nella quale riponiamo la massima fiducia) potrebbe approfondire maggiormente il capitolo dell’antidoping rispetto a quello dei bilanci. Sarebbe un gravissimo segnale di allarme, in una situazione di stallo assoluto, nella quale brilla soprattutto il silenzio del Mipaf e di Paolo De Castro in particolare.
Solo Panzironi, che dovrebbe essere a casa da tempo, continua a parlare.
Aumenta la concorrenza per le scommesse ippiche, sotto forma del raddoppio dei principali concorsi, uno il sabato e un altro la domenica. Avremo anche due totocalcio e lo stesso discorso vale per totogol e bigmatch. Anche per questo motivo urge una riforma tecnica, che possa rendere competitive le scommesse ippiche, che invece, in questi anni, sono state svuotate di qualsiasi contenuto, come i poco confortanti dati riguardanti le nuove scommesse (per non parlare della seconda tris) purtroppo confermano.
G.R.
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