Le casse sono vuote, che montepremi ci aspetta? Sospetti di limiti ad personam, il comunicato dell’Intercategoriale.

Una lettera della PTL, l’associazione dei proprietari lombardi che fa parte dell’Intercategoriale, ci ha portato a conoscenza di un altro bell’esempio del modo in cui è gestito l’Unire e dello stato delle casse dell’ente. Il segretario generale ha infatti congelato l’1% del montepremi di trotto spettante a tutte le associazioni dei proprietari per la loro sopravvivenza. E poiché è difficile pensare ad una ritorsione (sembra subirne le conseguenze anche la fedele UPT) siamo indotti a pensare che Panzironi abbia fatto male i conti col suo famoso pallottoliere e non abbia più i soldi neanche per pagare circa 1,3 milioni di euro, che è quindi già sceso di quasi un punto rispetto al 2005 ancora prima che Panzironi comunichi l’importo totale dei premi. Cosa che, a questo punto, siamo certi non farà mai. Un altro buon motivo per mandarlo a casa. La PTL, associazione dei proprietari di trotto lombardi, ci segnala l’ultima pietosa bassezza della società Trenno. Dopo essere stati sfrattati di prepotenza dalla loro sede all’ippodromo del trotto, i proprietari della PTL ora si vedono defraudati dell’1% sui premi vinti (pagati dalla società). Ecco la lettera comunicato della PTL, firmata dal Presidente, Giammaria Pizzaballa. “La Ptl conta 120 associati, quindi la maggioranza dei cavalli lombardi, sia come numero di scuderie, sia come somme vinte e livello qualitativo dei cavalli di proprietà. Premesso ciò, è incomprensibile l’atteggiamento della società Trenno nei confronti dell Ptl, a cui non viene assegnata una sede nell’ippodromo di S. Siro con pretesti di non riconoscimento”. Pizzaballa continua affermando “ Per quanto riguarda la trattenuta dell’1% sui premi al traguardo, da voi operata alle scuderie associate Ptl vi intimiamo che sia versata in tempi brevissimi alla nostra associazione, come già avvenuto per il mese di gennaio , ma poi inspiegabilmente congelata nelle vostre casse senza giustificazione…Si tratta di un trattamento discriminatorio, di indebita appropriazione e lesivo degli interessi degli associati, che hanno volontariamente destinato questa quota alla Ptl. Ci riserviamo, in difetto di quanto sopra, di attivare opportuna azioni legali” Ormai siamo a maggio e il premio aggiunto non è ancora stato pagato dall’Unire, che continua a infischiarsene delle regole e dei diritti degli operatori. Panzironi e i suoi soldati continuano a suon di slogan. Le scommesse che volano, l’ippica che si risolleva. Li avete mai sentire parlare di problemi come questi? E naturalmente ogni mossa del segretario generale ha un suo motivo preciso. Fare dei danni e, forse, salvaguardare gli interessi di pochi. Ecco il comunicato dell’Intercategoriale (Fipt, Unagt, Assogaloppo) sulla vicenda. “Con vera costernazione siamo a prendere atto che, ormai a metà anno, non sono state ancora determinate le modalità di erogazione del Premio aggiunto 2006. La cosa è di una gravità inaudita per un triplice ordine di motivi: · il primo, attiene alla circostanza che, con la scusa della mancanza della relativa determinazione, il premio aggiunto non viene in assoluto erogato a nessuno; · il secondo, attiene al fatto che nessuno può permettersi una programmazione ed una pianificazione della propria attività professionale, non essendo a conoscenza dei criteri di attribuzione del premio aggiunto e quindi non potendo prevedere la potenzialità delle entrate relative; · il terzo, attiene al fatto che, passando sempre più tempo, non si può evitare il sospetto di determinazioni ad personam, essendo conosciute quelle prestazioni e quelle condizioni che invece dovevano essere poste a priori all’inizio dell’anno senza sapere quali e quanti cavalli in effetti quelle prestazioni hanno effettuato ed in quelle condizioni versano (es. quando si fissano i criteri dei tempi dei cavalli piazzati, già si conosce quanti soggetti e chi li ha realizzati nei primi cinque mesi dell’anno). Il premio aggiunto è una voce del montepremi. La mancanza della sua determinazione, è una conferma della mancanza di volontà di ufficializzare l’effettivo montepremi 2006, che, a metà anno, ancora è un oggetto misterioso. Occorrerà ancora una volta interessare la magistratura per ovviare alle omissioni istituzionali dell’Unire, comunque non giustificate dalla penosa constatazione che non c’è un centesimo nelle casse, grazie alla lungimiranza e capacità tecnico-amministrativa della Dirigenza?”. G.R.
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