Vuole la presidenza UPT, ma dimentica di averla ripudiata per Federtrotto.

Pensavamo che Tino Cazzaniga e Gianfranco Fabbri, ideatori e realizzatori degli articoli ippici su il Giornale, fossero alla frutta e ci sbagliavamo. I due sono addirittura disperati e pur di rientrare in gioco arrivano ad affermazioni diffamatorie (da risolvere il altra sede), come quelle contenute nell'articolo di oggi. E comunque la sostanza del filone iniziato da qualche tempo non cambia. Il povero Tino è alla ricerca disperata di una poltrona, accusa altri di non avere alcuna carica, ma dimentica di essere l'unico ad essere rimasto fuori dai giochi e per questo motivo deve essere arrabbiatissimo e la sua firma in calce agli articoli (ex presidente dell'Anact) è veramente triste da vedere e da commentare. Tino, sostenuto da Gianfranco, che conserva una seggiola all'Anact (delegato Romagna), ha individuato l'Upt come prossimo approdo e pur di raggiungerlo è disposto a usare parole che lo rendono la persona più coerente della Terra. Sostiene che l'Upt sia l'unica associazione degna di rappresentare i proprietari, ma, oltre a dire falsità, dimentica che qualche anno fa aveva ripudiato la stessa Upt per traghettare nella Federtrotto insieme a qualche altro generale senza esercito pronto adesso, come lui, al famoso salto della quaglia. Personaggi di second'ordine, senza bandiera, buoni per tutte le stagioni e di cui l’ippica del futuro può fare volentieri a meno. Queste sono le persone che hanno ridotto in miseria 50.000 famiglie. E comunque noi speriamo vivamente nella elezione di Tino. L'Upt diventerebbe molto presto una scatola vuota dopo la fuga di tutti quegli associati che non lo vogliono tra i piedi per nessuna ragione al mondo, perché non vogliono avere a che fare con uno dei principali responsabili della catastrofica crisi del settore insieme a Franco Panzironi, un altro che deve togliere il disturbo prima possibile. G.R.
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