Oggi a Bologna un altro passo avanti verso il rinnovamento.

Oggi a Bologna un altro passo verso l’ippica del futuro, con l’incontro fra il responsabile dell’agricoltura dei ds, Francesco Baldarelli, e le categorie che hanno aderito al progetto di rinnovamento, in contrapposizione all’Unire di Franco Panzironi. Presenti, fra gli altri, Angelo Giuliani (agenzia delle scommesse) e Carla Modesti (Cavallo da sella). Molti gli interventi. Marcello Rinaldi (Fipt), ha posto l'accento sul ruolo dei proprietari che deve ritrovare la centralità; Roberto Brischetto (Anact) ha sottolineato le disfunzionalità tecniche dell'Unire: fino a venerdì scorso, tanto per fare un esempio, non era stata stabilita la data delle batterie del Giovanardi (da disputarsi a maggio). E poi Fabio Carnevali (Assogaloppo), Carlo Tarlini (Cgil) e per l'Unagt Enrico Dall'Olio, Alessandro Meneghetti, Nicola Esposito, Duccio Parenti. Un tema comune nelle loro parole, la dura contrapposizione alla politica di uomini come Panzironi, responsabili dell'attuale sfascio dell'ippica, la priorità assoluta di un montepremi stabile, una nuova valutazione degli ippodromi che tenga conto anche del valore che questi rivestono a livello regionale. Infine Marco Rondoni (dirigente Hippogroup) ha criticato aspramente l’attuale gestione Unire e i delegati delle scommesse. Infine l’intervento di Francesco Baldarelli, che ha ribadito i concetti già espressi e poi aggiunto ulteriori elementi critici all’Unire uscente, il cui bilancio è per molti aspetti virtuale e dovrà essere attentamente esaminato, per ricercare quei tagli ad eventuali sprechi da trasformare in risorse per il montepremi. E poi altri temi fondamentali come una gestione seria del problema doping, una giustizia sportiva trasparente e una classificazione degli ippodromi che consenta a tutti gli impianti di sfruttare al massimo il proprio potenziale, anche in funzione dell' indotto - pubblico, appassionati, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, fantini - che generano. Alla fine un comunicato, (di seguito riportato) che sintetizza l’ulteriore passo in avanti dell’ippica nuova. L’ippica del futuro.
Comunicato Responsabile dell’Area agricoltura della direzione nazionale Ds
"L'ippica e l’equitazione attraversano una fase di grande difficoltà e i Ds dell’agricoltura insieme alle altre forze dell’Unione intendono farsi carico del suo rilancio attraverso una politica innovativa, lontana da quelle manovre che hanno provocato il graduale azzeramento delle risorse. Il barile è stato ormai raschiato e soltanto una strategia chiara e rigorosa ci porterà fuori dalla crisi. Una strategia messa in atto da forze fresche, che nulla hanno a che fare con la gestione passata.E’ arrivata l'ora di un rinnovamento profondo, anche nei programmi. Trasparenza e concertazione, prima di tutto. Nella concertazione, nella riorganizzazione e nel ripristino del ruolo tecnico dell’Unire, nella giustizia sportiva, nell'armonizzazione dei calendari, nella gestione del segnale tv, nella lotta al doping, nell'ottimizzazione dei bilanci, cercando di ridurre gli sprechi e di trasformarli in risorse. Nuova impostazione del prodotto corsa, che dovrà avere non solo valore in termini di scommesse, ma anche attraverso la qualità dei cavalli allevati e della programmazione e in termini di aumento di appassionati, spettatori, allevatori, proprietari, allenatori e posti di lavoro. Un nuovo rapporto, nei confronti dei delegati alla raccolta del gioco, che dovranno operare per rilanciare il settore ed aumentare la qualità ed il montepremi. Certezza e congruità del montepremi e programma economico a media scadenza, che consenta agli operatori di pianificare la loro attività. Infine un nuovo rapporto con il territorio e una nuova classificazione (non penalizzante) degli ippodromi – oggi ridotti al ruolo di generatori di cassa-, che tenga presente anche della loro valenza socio-economica e preveda la costituzione di una fascia nazionale e una regionale, che possa penetrare meglio nei vari bacini d’utenza, considerando che è necessario considerare anche il valore del montepremi a livello regionale, evitando la desertificazione di corse nelle regioni." G.R.
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