Luigi Colombo nuovo direttore dello Sportsman esalta la tris e Sisal. Di quale ippica parlava? Convegno ippico dei Ds: buoni propositi, aspettiamo anche i fatti.

Bisogna ammettere una cosa. Tutti i personaggi che fanno parte del consenso verso l’Unire panzironiana hanno appreso molto bene l’arte che ha reso famoso Terminator: riuscire a peggiorare situazioni che sembrano non peggiorabili. Prendiamo lo Sportsman. Fino a ieri era soprattutto una serie di veline in favore del segretario generale dell’Unire. In soli due giorni il nuovo direttore Luigi Colombo ha superato di diverse lunghezze i suoi predecessori. L’editoriale di oggi giovedì è una allucinante sviolinata alla Sisal, che viene considerata una specie di maestro del mondo delle scommesse, soprattutto nella tris che starebbe trascinando il settore verso la rinascita. Il direttore dice che tutto va benissimo, che se va avanti così arriveranno soldi a palate per il settore, e che adesso più nessuno ha il coraggio di criticare di fronte a questi numeri eccezionali. Probabilmente il signor Colombo ha sbagliato documentazione e senza volerlo ha parlato dell’ippica di un altro paese. Perché in Italia, caro direttore, le cose stanno così:
Il bilancio di previsione per l’anno 2005 prevedeva un prelievo sulle scommesse al Totalizzatore Ippico Nazionale in crescita del 4%, rispetto ai dati consuntivi 2004, per effetto dell’entrata in vigore di nuovi criteri di redazione del calendario corse e per l’introduzione di nuove giornate. Il documento di previsione asseriva anche che per il biennio successivo (2006 e 2007) avrebbe registrato un progressivo incremento del prelievo nell’ordine del 5% per il 2006 (+ 9% rispetto al 2004) e di un ulteriore 4% per il 2007, grazie all’introduzione di nuove tipologie di scommesse e la riforma del Totip. Tali previsioni risultano disattese; l’analisi del movimento delle scommesse del 2005 rispetto all’anno 2004 segna – 5,56% per le ordinarie, -8% per la tris, per un complessivo minor prelievo Unire di 21,472 milioni di euro, che diventano 30,801 milioni se rapportati alle previsioni (+4%) del bilancio 2005 E disattese sono le previsioni di entrate dalle nuove scommesse, tenendo presente che il prelievo tris dell’Unire è sceso, nel 2006, dal 21,2% al 20,29%, vale a dire meno 4,29%. Tali previsioni sono disattese anche da un confronto tra le scommesse effettuate nei bimestri gennaio - febbraio 2006 - 2004, dove nonostante quattro giorni di sciopero effettuati dalle categorie nei primi giorni 2004, si ha un aumento del movimento globale (comprensivo di vincente ed accoppiata in ordine + seconda tris, quartè, quintè) solo dello 0,94%, insufficiente per riassestare le casse dell’Unire. A tutto ciò si aggiunge l’ormai nota esposizione creditizia dell’Unire nei confronti dei concessionari per la raccolta delle scommesse ippiche, per minimi garantiti e quote di prelievo. L’ammontare dei crediti vantati dall’Ente sino al mese di aprile 2005, secondo quanto previsto dal Capo dipartimento del Mipaf, dott. Giuseppe D’Ambrosio, risulta essere il seguente:
€ 19.344.936,64 per crediti verso agenzie storiche; € 50.992.548,57 per crediti verso agenzie gestite dall’Aams.
Aspettiamo una smentita con altrettanti numeri. Siamo quasi sicuri che non arriverà mai. Oggi (giovedì) a Roma si è tenuto il convegno dei Ds sui problemi dell’ippica e le possibili soluzioni future. Tanti buoni propositi, ma già dalla prossima volta sarebbe interessante parlare anche dei fatti. Il programma deve essere creato, mentre ora l’unica cosa certa è che il montepremi è a –16,81% se le cose andranno bene. Questa Unire considera l’ippica in modo virtuale, mettendo l’accento solamente su una serie di numeri e combinazioni che non servono, come sottolineato anche da Carlo Tarlini, segretario Slc-Cgil, nel corso di un intervento apprezzato dai numerosi presenti. Occorre parlare dei finanziamenti che attualmente non ci sono, di certezze economiche, politiche e di trasparenza che oggi mancano completamente e che consentano invece un programma rivolto verso il futuro, nel quale il ruolo delle categorie deve essere di primaria importanza. L’Unire deve anche riqualificare il suo ruolo tecnico, perché c’è una mancanza di regole precise. Obiettivo non raggiungibile con prese di posizione come quella di Attilio D’Alesio (dirigente dell’ippodromo di Livorno), che da una parte critica l’Unire e dall’altra sembra si appresti a firmare la convenzione con Panzironi solo perché il suo ippodromo avrà dei vantaggi che prima non esistevano. Lo stesso modo di ragionare che ha Tino Cazzaniga, il prossimo ex (speriamo) presidente Anact.G.R.
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