Tg Comitato 25.1.06: l'Intercategoriale contro Terminator

Data 25/1/2006 21:12:46 | Argomento: Unagt

Panzironi e la convenzione che premia i soliti ippodromi. E intanto calano ancora i convegni ordinari.



Ogni giorno un passo avanti e terminator Panzironi prosegue imperterrito verso il suo obiettivo, lo smantellamento del settore. Ma non completamente, perché i fedelissimi in qualche modo devono essere ringraziati. Prendiamo il rinnovo della convenzione con gli ippodromi. Terminator tira dritto col suo prezioso progetto Deloitte, anche attraverso le famose personalizzazioni che potrebbero dare il colpo finale all'ippica.

E poi i convegni di corse, la sbandierata qualità che va a farsi benedire con altri convegni ordinari tagliati nel 2006 dopo il massacro del 2005. Per questo motivo l'Intercategoriale ha diffuso un comunicato che riportiamo integralmente, per denunciare l'ennesimo sopruso ai danni dell'intero settore. Panzironi ci vuole terminare ma noi non glielo permetteremo.

"Con la valutazione degli ippodromi attuata dall’Unire senza consultare le associazioni di categorie dei proprietari e degli allenatori - guidatori, viene ridotta, di fatto, del 50% l’attività ippica.  Rischiano di essere affossati ippodromi  come Firenze, Aversa, Merano, Bologna, Cesena, Trieste, Ravenna, Milano trotto, Padova, Livorno ed altri che hanno avuto un ruolo  fondamentale  nella storia e nella tradizione dell’ippica italiana. E con essi potrebbe sparire una buona fetta di proprietari, allenatori, guidatori e lavoratori che in quegli ippodromi svolgono la loro attività.
Tutto ad insaputa e sulla pelle delle categorie
  che subirebbero, oltre il danno, anche la beffa
. Lunedì 23, all’Unire, si è tenuta l’ennesima riunione tra Unire, Federippodromi ed Uni. Categorie, ovviamente, escluse e disinformate. Il segretario generale, contrariamente a quanto previsto dal Protocollo di intesa 26 luglio 2005, ha messo al corrente i presenti della decisione dell’Ente di ritenere valido per la definizione economica del rinnovo della convenzione con le società di corse solo il modello Deloitte (società coinvolta in tutti gli scandali finanziari che hanno caratterizzato gli ultimi anni da Cirio a Parmalat), proprio advisor e di aver fatto partire le lettere con le date per la firma dei singoli contratti con le società di corse. Documento Deloitte fortemente criticato da proprietari. allenatori e guidatori perché, al fine della quantificazione dei corrispettivi per i singoli impianti, non considera assolutamente il settore riservato al pubblico, dal punto di vista tecnico valuta uguali tutte le piste, indipendentemente dalle caratteristiche delle stesse (materiale, tracciato, pendenze, livello di manutenzione) e dalla qualità dello spettacolo prodotto (rating delle corse) né tiene conto dell’indotto che consegue allo spettacolo ippico in termini di proprietari, allenatori, guidatori, allevatori, prodotti nati, somme vinte dalle scuderie, posti di lavoro.

Per la Deloitte una pista di mille metri in mezzo al deserto del Sahara (anche con sottofondo di sassi) ha la stessa valenza della pista di 1000 metri di S. Siro trotto.

L’Unire vuole portare avanti individualmente i rinnovi delle convenzioni, secondo metodologie e remunerazioni sconosciute, senza alcuna spiegazione sia sui punti assegnati ad ogni ippodromo come corrispettivo impianti, sia su chi ha misurato e certificato i dati quantitativi che determinano l’assegnazione dei punti, sia sul meccanismo di determinazione del valore di ogni singolo punto pari a 39.750 euro.
E non intende nemmeno chiarire su quale base saranno definite le cosiddette personalizzazioni, “eventuali importi aggiuntivi per centinaia di migliaia di euro erogati dall’Ente ad un ippodromo piuttosto che ad un altro”.
Soldi che potrebbero essere destinati anche a montepremi. L’idea delle “personalizzazioni” inoltre contraddice ogni logica sulla spesa di denaro pubblico, che deve essere assegnato rispettando le necessarie procedure di trasparenza. Altro che ottimizzazione delle risorse.
E tutto  questo mentre continuano tagli indiscriminati ai convegni ordinari e al montepremi per il 2006
. Altre 28 giornate ordinarie in meno che si aggiungono alle 156 soppresse nel 2005 per un riduzione di 184 riunioni ordinarie rispetto al 2004. Senza consultazione di proprietari ed allenatori e in antitesi agli interessi dell’ippica e all’incremento delle scommesse. Bisogna pretendere trasparenza e avere il coraggio di  opporsi con tutti i mezzi leciti ad azioni  non conformi agli scopi dell’Ente, che non siano nell’interesse della collettività, favorevoli solo allo smantellamento del settore e ad un’ippica virtuale. 
Resta misteriosa l’inerzia delle istituzioni di fronte a simili palesi violazioni della trasparenza
. Per conto loro le associazioni firmatarie, per tutelare la propria sopravvivenza
, saranno costrette ad adire ancora alle competenti autorità nei confronti di chiunque sia responsabile di simili condotte, riservandosi tutte le iniziative di protesta ritenute idonee. Il giorno in cui questi signori toglieranno il disturbo sarà sempre troppo tardi. Anche  perché se andiamo avanti così, resteranno  solo loro e le loro chiacchiere, senza i cavalli e senza le corse".

G.R.





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