Grande qualità e scommesse in salute secondo il ministro. Tris, l'Unire tenta di salvarla peggiorando le cose. Gianni Alemanno
In un'intervista che apparirà su Lo Sportsman di domani (lunedì) e ripresa anche da Sisal Tv, il Ministro per le Politiche Agricole, Gianni Alemanno, ha parlato della situazione dell'ippica italiana. "Il nostro obiettivo – ha dichiarato il ministro - è quello di completare quel risanamento che abbiamo già avviato e proiettarci verso la costruzione di qualcosa di importante. Dobbiamo migliorare gli ippodromi, migliorare la qualità e quindi l'allevamento. In una sola frase il progetto può essere riassunto in più qualità, meno quantità". Il ministro Alemanno si è dichiarato soddisfatto dei risultati ottenuti dalle nuove scommesse ippiche. "E' stata la nostra grande scommessa. Grazie alla collaborazione con l'Unire abbiamo dimostrato che le scommesse ippiche possono ritagliarsi un loro spazio, anche a fronte di una concorrenza molto forte da parte degli altri giochi". Sarebbe bello pensare che Panzironi si sia sbagliato nel riferire i dati al suo ministro, scambiando i documenti della nostra ippica (a pezzi) con quella inglese che invece è più che mai in salute. Purtroppo non è vero, queste dichiarazioni sono una palese presa in giro a 50mila famiglie che di ippica vivono e che ormai da anni tirano la cinghia, mentre i soliti noti si fanno i loro affari sulla loro pelle. Ministro, almeno ci risparmi affermazioni di questo tipo. La qualità delle corse non è migliorata, anzi, i matinee continuano a sostituire i convegni ordinari. E poi le scommesse. Il 2005 è forse stato l'anno più disastroso della storia dell'ippica e il 2006 è purtroppo iniziato più o meno nello stesso modo. Solo la strada di una concertazione generale e la conseguente elaborazione di un progetto organico di rilancio potrebbe invertire la tendenza. Ma purtroppo, signor Ministro, la sua Unire non ha mai dato segnali in questa direzione. Domani ci augureremmo un commento simile sulle pagine dello Sportsman che pubblicherà l'intervista. Invece ci diranno che tutto è perfetto, un'altra volta.
Le recenti quote da capogiro (memorabili i 40 euro di Milano) hanno convinto l'Unire che è necessario intervenire sulla tris, ma purtroppo il tentativo rischia solo di peggiorare le cose poiché frutto di improvvisazione e impreparazione. Per non continuare a formulare corse disomogenee, con favoriti netti e di bassa qualità, l'Unire chiede paradossalmente aiuto alle società di corse, invitandole a suggerire all'ufficio tris le proposizioni delle corse tris. Il monitoraggio e il coordinamento della tris in un'ottica globale spetterebbe all'Unire e non ai singoli ippodromi. Spetta all'Ente favorire la formulazione di corse tris equilibrate, con due operazioni preventive, fondamentali:
1) La confezione di un calendario dei convegni e una programmazione nazionali che evitino sovrapposizioni di convegni tra ippodromi limitrofi; 2) Le date dei Grandi Premi che permettano di non sottrarre drivers di fama e cavalli di buona categoria alle tris.
A tutt'oggi non sono state comunicate le date dei Grandi Premi 2006 e delle tris, quest’ultime dal mese di marzo in poi. Per elevare il prodotto tris ed evitare coincidenze, prima si dovrebbero fissare le date dei Grandi Premi, poi quelle del calendario ordinario ed infine gli appuntamenti tris. Per far questo è necessario avere cognizione di cos'è una corsa di cavalli e sapere più o meno di che tipo di cavalli si potrà disporre nella tris, permettendo l'intercambiabilità del materiale. Le tris con soli cavalli locali al via e con il sorteggio integrale (anche se per categorie) sono un fallimento, ma sembra proprio che si stia andando in questa direzione. G.R.
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