Solo 199 mila euro scommessi sulla nuova scommessa. taranto, la società prima chiude le piste, poi regola a piacimento gli ingressi nelle scuderie. 
Partenza col freno a mano tirato per il quartè, una delle scommesse che dovrebbe risollevare le sorti del settore. Appena 199,140 mila euro, ma il dato ancora più significativo è la somma del movimento delle due tris giornaliere (Napoli galoppo e Deauville) che è di 1,629 milioni di euro contro 2,160 milioni dello stesso giorno del 2005, quando venne però disputata una sola corsa. Un calo pari al 24,59% e se aggiungiamo il movimento delle quartè si arriva a 1,828 milioni di euro, con una limatura del calo che resta però ancora significativo a -15,37%. Purtroppo all’Unire continuano a non capire che nel caso delle scommesse ippiche 1 + 1 non fa due. Il movimento non aumenta col crescere degli eventi e una corsa di categoria G non rende come un Gran Premio sotto il profilo del gioco. Per i dirigenti dell’Unire le corse sono solo dei numeri. Competenza, qualificazione e omogeneità degli eventi sono parole sconosciute e d’altronde cosa ci si può attendere da chi non capisce la differenza tra una corsa a reclamare e una di buon livello. Con un Regolamento tris come l’attuale che fa acqua da tutte le parti, improntato alla modestia, che non incentiva i cavalli provenienti da altre piazze e dove tutto dipende dalla sorte è quasi impossibile pensare a risultati positivi sul fronte delle scommesse. E il fatto che un guidatore che riveste una carica importante e che da tempo è ormai quasi ostaggio della politica dell’Unire abbia ideato questo scempio, è ancora più grave e testimonia il livello raggiunto dal Palazzo. Comunque un dato più attendibile emergerà a partire da domani, quando saranno disputate due tris italiane. Oggi infatti la tris del pomeriggio si è disputata a Deauville alle 16.50, anziché a Firenze (agitazione categorie) . Sembra che la società che possiede l’ippodromo di Taranto abbia dichiarato guerra a driver e proprietari locali. Dopo la clamorosa ritorsione contro l’astensione dei partenti (chiusura di tutte le piste e impossibilità di allenare i cavalli) ecco la decisione di vietare illegittimamente, da domani, l’accesso alle scuderie ai parenti di primo grado dei titolari di scuderia possessori di tessere rilasciate dalle singole associazioni di categoria riconosciute dall’Unire, contrariamente a quanto prevede la normativa vigente. G.R.
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