Si fermano anche Aversa e Castelluccio. L’Unire non cambia strategia, da lunedì nuovo stop ai partenti.

Lo sciopero del trotto è già partito. Napoli si ferma il 1 e il 3 gennaio, Aversa e Castelluccio il 2. Le categorie campane confermano la loro decisione nel non voler mollare e mettono in atto la preannunciata astensione dalle corse. Va loro dato atto, ed in particolare ai guidatori capeggiati da Antonio Luongo (Anagt) e Giuseppe Palomba (Unagt) il non aver accettato la strumentale convocazione per il 31 dicembre da parte del segretario dell’Unire Franco Panzironi che continua inspiegabilmente a rifiutare una convocazione unitaria, tentando di frammentare il fronte della protesta attraverso convocazioni singole. Mentre da una parte guidatori e proprietari proseguono nella loro coerente azione di lotta, dall’altra sembra altrettanto coerente la volontà dell’Unire e dei generali senza esercito di non arrivare ad una trattativa vera. Da Napoli arriva quindi un segnale fortissimo, una traccia che dovrà essere seguita da tutti nei prossimi giorni in mancanza di una sempre auspicabile apertura da parte dell’Unire. Intanto i problemi si fanno sempre più gravi. L’ammontare del montepremi del 2006, garantito a parole uguale a quello del 2005 (e sarebbe già un meno 16,81% rispetto al 2004), non è stato ancora comunicato e nonostante il preannunciato avvio delle nuove scommesse (visto anche il flop del vincente ed accoppiata sulla tris) esistono fortissimi timori che i premi scenderanno ulteriormente. Un’altra tegola potrebbe essere il rinnovo dei colori, vincolato ad reddito minimo (non quantificato) del richiedente e a un numero minimo di cavalli posseduti. E questi sono solo i problemi più evidenti, la punta di un iceberg che ormai opprime 50.000 famiglie che di cavalli vivono. E il trotto campano ci ha mostrato la via, non resta che seguirla e non mollare mai.
G.R.
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