Anche gli allenatori-guidatori del Lazio aderiscono. Masini, il coraggio di non arrendersi e di essere solidale. Politica e ippica: qualcuno si ricorda dei driver e li vuole ad un tavolo tecnico di concertazione. 
Il ragionier Panzironi sta riuscendo là dove molti altri hanno fallito. A causa della sua “oculata” gestione dell’Unire, i driver Unagt e Anagt formano sempre più un fronte compatto contro la scriteriata conduzione del settore ormai sull’orlo del baratro. Cominciano ad avere le scatole piene di un Ente al servizio solo delle agenzie ippiche, oramai allo sfascio, che considera il montepremi un optional, dove nessuno è capace di dare la pur minima spiegazione, dove le aree tecniche non svolgono le proprie funzioni, dove sono discrezionali l’uso della disciplina sportiva e del rispetto dei regolamenti. Prima la delegazione Anagt-Unagt della Campania, ora quella del Lazio (clicca qui) e altre delegazioni sembrano pronte a dare il loro assenso per non correre dal 1° gennaio in poi se l’Unire non aprirà un dialogo costruttivo con tutte le componenti dell’ippica. Perché, lo ricordiamo ancora, il cervello delle persone funziona ancora e se le tratti per troppo tempo come dei subnormali alla fine si ribellano. Eppure in tanta demoralizzazione c’è qualche volonteroso che ha ancora la forza di crederci e di reagire, organizzando celebrazioni per indurre all’ottimismo la gente dei cavalli. Come ogni anno il subcommissario dell’Unire Mario Masini organizza una serata ippica all’insegna della solidarietà, questa volta con borse di studio verso gli studenti meno abbienti. Se andiamo avanti di questo passo, l’anno prossimo l’onorevole Masini dovrà organizzare la sua festa per aiutare la gente dell’ippica ormai stremata dai capolavori dei quali è egli stesso responsabile come spalla di Franco Panzironi. Non a caso una volta li chiamavano il gatto e la volpe. Una lunghissima risoluzione presentata dall'On. Rava Lino (Democratici di Sinistra - l' Ulivo) presso la XIII Commissione Agricoltura (clicca qui) in merito alle iniziative da adottare per il risanamento dell'ippica, contiene alcuni passaggi molto interessanti su un possibile progetto futuro di un’ippica che sia veramente rappresentativa delle sue componenti. I punti più interessanti sono: 1) istituzione di un tavolo di concertazione dell'Ente, istituzionalizzato attraverso un vero e proprio atto amministrativo, che sia il riferimento degli organi (Presidente, Consiglio, Segretario Generale) per le politiche di indirizzo annuale e pluriennale, superando con tale tavolo le strutture corporative con le Consulte e le riunioni intercategoriali, con la partecipazione di allevatori, proprietari, guidatori, sindacati del settore, organizzazioni agricole, rappresentanti delle società di corse e concessionari di scommesse; 2) garantire adeguate risorse economiche e dare certezza al montepremi, alla riqualificazione ed allo sviluppo del settore; 3) certezza del calendario annuo delle manifestazioni, la congruità del montepremi e la trasparenza dell'assegnazione delle singole dotazioni (l’opposto di quanto avviene adesso); 4) La necessità di costituire una società (in cui l'Ente abbia la titolarità di almeno il 51 per cento) che si occupi del sistema promozionale e comunicativo ed anche del segnale televisivo per una adeguata diffusione della cultura del cavallo a tutela nello stesso tempo del benessere animale e delle biodiversità agricole alle quali vanno assegnati spazi di attività negli enti sportivi nei confronti della legge; tale società deve promuovere la cultura del cavallo nelle iniziative nel territorio e con funzioni di carattere educativo e turistico.Un simile progetto restituirebbe senza dubbio dignità all’ippica tutta e specialmente alla categoria degli allenatori/guidatori, finalmente inseriti al pari di altre categorie professionali. Fondamentale sarebbe anche la caldeggiata presenza dei sindacati dei lavoratori, che in questo periodo si sono distinti con una efficace opera di denuncia dei problemi più importanti, lontani anni luce dalla beghe di palazzo e dai giochi di potere. Ci auguriamo solo che questa lodevole iniziativa non sia il solito programma elettorale che diventerebbe carta straccia il giorno seguente il raggiungimento dell’obiettivo. G.R.
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