Tg Comitato 6.11.05: Fieracavalli, Unire contestata

Data 6/11/2005 19:19:56 | Argomento: Unagt

L’Unire degli slogan. Non ha un piano, legga quello dell’Intercategoriale.
Nella tris sparisce il piazzato, “vincente” e “accoppiata” solo in ricevitoria. L’Unire costa più degli ippodromi.



Più di 200 persone  hanno preso  parte sabato 5 novembre alla protesta dell’Intercategoriale contro lo stato di crisi dell’ippica. Hanno partecipato anche rappresentanze delle Organizzazioni sindacali. Tra i punti principali il calo di pubblico, di scommesse, ulteriore taglio del montepremi,  impossibilità di giocare vincente ed accoppiata della corsa tris negli ippodromi, destrutturazione del settore a favore di un’ippica virtuale. Dopo la lunga serie di autogratificazioni e  la presentazione delle nuove scommesse (che nuove non sono) fatte dai vertici Unire, affiancati da rappresentanti degli assuntori delle scommesse e dei Monopoli, manifestanti dell’Intercategoriale hanno anche consegnato una zucca al segretario generale Franco Panzironi nello stand Unire.

Alle 15.00 la conferenza stampa dell’Intercategoriale. Più di 100 persone in sala. “Anziché riportare la gente negli ippodromi l’Unire pensa solo a promuovere l’affluenza nelle tabaccherie.  Un Ente al servizio delle agenzie e non degli ippici. Con alcuni vertici di categoria” - generali senza esercito-  “inspiegabilmente  a sostegno del suo obiettivo di smantellamento del settore”. Vincente e accoppiata non sono nemmeno parenti alla lontana di quella nuova scommessa (V3, gioco simile al quartè con possibilità di accumulare Jackpot) prevista all’art. 1, comma 498, della finanziaria 2005, a cui l’onorevole Masini più volte si era riferito anche a mezzo stampa. Non è nemmeno possibile effettuarle negli ippodromi (e sembra che da lunedì il piazzato sulle tris sia soppresso). Tutto è funzionale ad una politica di dequalificazione delle corse e di impoverimento della filiera ippica. Cento convegni ordinari sostituiti da 133 matineè al 31 ottobre lo stanno a dimostrare. Montepremi 2005 ridotto del 16,81% rispetto al 2004, qualcosa come 46,106 milioni di euro in meno, minore prelievo dalle scommesse di 30,801 milioni di euro rispetto alle previsioni di bilancio 2005, 129 milioni di euro di minimi garantiti condonati per legge alle agenzie ippiche e altri 70 milioni di quote di prelievo e minimi garantiti da pagare e non versati dagli assuntori di scommesse. A cui si vanno ad aggiungere i 35 milioni di contributo promesso nel 2004 da Alemanno e mai incassato dall’Ente. Un buco che supera i 100 milioni di euro. Queste le cifre evidenziate ed esposte dagli uomini dell’Intercategoriale e dai loro consulenti, che hanno portato all’attenzione dei presenti come  il bilancio di previsione 2005 preveda spese generali per l’Unire di 104 milioni di euro (contro gli 82 del 2004), maggiori al costo sostenuto per remunerare i servizi resi dalle società di corse, stimati in 92 milioni di euro.  Destinate ad aumentare dato l’impiego a breve di altri 60 funzionari. L’ultimo "reclutamento", come ha sottolineato Giorgio Mihalic.

Carlo Tarlini, segretario nazionale Slc Cgil: “Manca un luogo di confronto che ci viene negato e siamo costretti a presentare le nostre idee tramite delle conferenze stampa. Anziché compattare la filiera ippica, c’è una sistematica tendenza a disunire, mettendo una parte contro l’altra. Noi non siamo solo quelli che protestano. Abbiamo sempre chiesto un tavolo di confronto con tutti per poter dare il nostro contributo alla risoluzione della crisi. C’è necessità di risanamento, ma si fa l’opposto di quello che andrebbe fatto. La crisi economica è importante, ma è importante anche la destrutturazione del settore che rischia di ridurre le possibilità di rilancio. Il montepremi ridotto significa sottrarre risorse e questo non è logico con una strategia di ristrutturazione. Il progetto di rilancio non può prescindere da una visione di un’ippica immaginata nella sua realtà nazionale, simile ad un mosaico dove ogni tassello se è assente deforma il mosaico stesso. L’Unire rifiutando ogni tipo di confronto si assume una responsabilità politica forte”. Da ultimo “ La responsabilità di questa situazione è di tutto il collegio commissariale, allineato sulle posizioni del segretario generale nessuno escluso”. In risposta ad un precisa domanda di Giuseppe Moscuzza che aveva chiamato in causa Francesco Baldarelli, sub commissario Unire con ruolo ancora  non precisato.

In conclusione, gli interventi di Luciano dalle Fratte, delegato Unagt per il Veneto: “Non c’è giustizia. Vogliamo corse regolari e uniformità di giudizio. Ultimamente a Padova alcuni presidenti di giuria hanno dichiarato di avere le mani legate. Non possono denunciare determinate irregolarità, altrimenti rischiano di non lavorare”;   del signor Rocca, titolare della scuderia Sant’Eusebio e allevatore dei “Roc” “Oggi a Fiera cavalli mi è sembrato di assistere alla conferenza di una cupola che non ha nessun interesse a qualificare lo spettacolo ippico. Perché non sono state escusse le fideiussioni dei minimi garantiti? Di questo passo dovremo vergognarci di portare le famiglie all’ippodromo” e del Presidente di Federippodromi, Guido Melzi D’Eril  “ Un’ippica da parterre. Sino ad oggi non è pervenuto il decreto direttoriale delle nuove scommesse. I partenti per lunedì sono stati dati ieri. Per legge non sarebbe possibile effettuarle. Questa l’attenzione dell’Unire al settore.  Anche stamane l’Unire non ha parlato di progetti, di cifre, di certezze per il futuro. Mi preoccupa la mancanza di un piano".

Il piano che doveva presentare l’Unire e che invece ha presentato l’Intercategoriale. Un documento di appoggio per il raggiungimento di una  piattaforma che assicuri una strategia unitaria che prenda in esame tutto il settore, partendo dal presupposto che il rilancio dell’ippica è subordinato ad uno spettacolo qualificato e che ottimizzare il settore non significa, o almeno non significa solo rendere ogni corsa di cavalli produttiva.

G.R.





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