Iscrizioni a pagamento rinviate al 1° gennaio 2006. Dopo Ferrara che chiude, l’agonia di Corridonia. 
40 anni di storia e di passione
Le proteste dell’Unagt sono servite a qualcosa, almeno per una volta. L’Unire ha posticipato dal 1° settembre 2005 al 1° gennaio 2006 le iscrizioni a pagamento, mentre per quanto riguarda il premio aggiunto è stato ripristinato il periodo "intera carriera" (anzichè dall’1/6/05) per far ottenere ad un cavallo le vincite necessarie (5.500 euro) per accedere al premio aggiunto che, però, calerà comunque di oltre il 37%, per la gioia degli acquirenti dei puledri che verranno presentati alle aste gestite dall’Anact di Tino Gianfranco Cazzaniga, l’uomo che assieme a Panzironi sembra ce la stia mettendo tutta per distruggere il settore contro gli interessi dei suoi associati e, forse, anche suoi. Sistemata anche la questione dei sei non piazzati che costringono un cavallo all’allontanamento. Dopo un mese senza corse dopo il quinto non piazzato, un cavallo perderà i cinque n.p. e così non correrà col rischio di doversi fermare di nuovo per un mese a causa del sesto nulla di fatto. Ormai è noto come le menti pensanti dello Sportsman siamo sdraiate a pelle d’orso nell’ufficio del pallottoliere. Dobbiamo però prendere atto che all’interno della redazione esiste una "resistenza" che ha lasciato il segno qualche giorno fa in un pezzo confuso nella pagina del gioco, nel quale il patron di Corridonia (Taglioni) annuncia l’intenzione di chiudere l’ippodromo dopo 40 anni di onorata attività. Il motivo? Semplice, la trasformazione dei convegni ordinari-serali in differenziati-pomeridiani con enorme perdita economica e di pubblico. Un articolo in netta controtendenza rispetto alla politica di un giornale che accetta con entusiasmo anche la peggior decisione degli ultimi 20 anni, il raddoppio della tris. Speriamo che Francuccio non se ne sia accorto, altrimenti allo Sportsman vivranno momenti di terrore. E noi intanto ringraziamo il segretario Unire, dopo Ferrara che chiude anche l’agonia di Corridonia. A quando la morte di un altro ippodromo? G.R.
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