Panzironi nel 2003 non scherzava. Vuole distruggere l'ippica.

Noi pensavamo che Panzironi scherzasse, o che parlasse senza coinvolgimenti personali, quando nel 2003, ad un convegno sui giochi, affermò che se avesse dovuto decidere lui su quale prodotto sviluppare, avrebbe saputo quale sub-settore scegliere, tra quello delle scommesse di competenza (ippiche e sportive) “rimasto al palo” e quello dei giochi di fortuna (Superenalotto, Gratta e Vinci, ecc.), “la parte più importante”. Affermazioni (clicca qui) che sorprendono non poco se a pronunciarle è addirittura il segretario generale dell’Unire, ente preposto all’incremento qualitativo e quantitativo delle razze equine e al quale “dovrebbero”, per legge, essere destinate quote di prelievo sull’introito lordo delle scommesse per il perseguimento delle proprie finalità, che pone montepremi e provvidenze all’allevamento quali voci stabili e non residuali di bilancio. Invece Francuccio non scherzava e sta mettendo in pratica con una straordinaria coerenza (aiutato da subcommissari lungimiranti e da qualche impenitente – e isolato - vertice di categoria steso a pelle d’orso nel suo ufficio) il progetto di distruzione delle scommesse ippiche. La sua filosofia delle redditività delle corse gli sta regalando risultati lusinghieri. Le scommesse ordinarie perdono il 5,8% in questo 2005 e la tris viaggia a -10% (-12,1% in luglio nonostante due corse in più). Ma a Panzironi questo, evidentemente non basta. Per accelerare lo sfacelo sta pensando alla doppia tris giornaliera e poiché ha fretta non va tanto per il sottile. La seconda tris sarebbe infatti una tris straordinaria, senza indennità. Viste struttura, organizzazione, competenza e voglia di lavorare dell’Unire c’è da mettersi le mani sui capelli. Alle tris straordinarie programmate dall’Unire partecipano concorrenti senza i necessari requisiti, anche, loro malgrado, guidatori allontanati dalle tris fino al 2007. Infatti alcuni professionisti si sono visti partenti (a loro insaputa) in corse ordinarie trasformate (dopo la dichiarazione dei partenti) in tris straordinarie. Alcuni tra questi, ci risulta che abbiano chiesto lumi all'Unire e si sono sentiti rispondere di correre ugualmente, di fare finta di niente. E difatti hanno corso (alla faccia della trasparenza e del rispetto delle normative). E’ ora che qualcuno si muova. Noi faremo di tutto perché qualche Procura si accorga di questa totale anarchia, perché vogliamo morire in piedi, non vogliamo essere complici di irregolarità e non ci piace molto essere presi per i fondelli.
G.R.
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