L'Unire ammazza Ferrara e Ravenna, ma spende 7 milioni per 60 nuovi funzionari.

Noi lo sapevamo, per questo abbiamo sempre avuto fiducia (malgrado le apparenze) in Franco Panzironi, persona dotata di intelligenza nettamente superiore alla media (e infatti si è laureato alla Normale) e sempre in possesso della soluzione giusta al momento giusto. Francuccio deve essersi accorto che il settore necessita di risorse e allora ha pensato bene, col sostegno disinteressato di Maurizietto Ughi (altro luminare e beneffatore), di raddoppiare il numero delle tris. Due al giorno, avete capito bene. Questi due fenomeni devono aver pensato che raddoppiando il prodotto raddoppieranno (o almeno cresceranno) anche i volumi di gioco. Noi non vediamo l'ora di vedere realizzato questo progetto, per applaudirne lo strepitoso successo. E a chi dice di avvisare Franco e Maurizio che la tris sta crollando anche a fronte di un numero superiore di turni (9,70% nei primi sette mesi) noi consigliamo di stare zitto e di lasciarli lavorare. I signori che guidano l'Unire (a proposito che fine hanno fatto i subcommissari Masini e Baldarelli?) devono avere un asso nella manica, una sorta di benedizione divina (ma noi sapevamo che il Signore era dalla nostra parte, ricordate il diluvio di Follonica?) che gli consentirà di raddrizzare le sorti di un settore allo sfascio. Altrimenti non avrebbero consentito la nomina di 60 nuovi funzionari che rischia di gravare nei bilanci 2005-06 per qualcosa come sette milioni di euro all'anno (voce già passata da euro 8.779.767 del 2002 a euro 15.000.000 nel 2003 e per il 2004 la spesa dovrebbe essere stata la stessa se non superiore), con i quali si sarebbero salvate almeno cinque situazioni come quella di Ferrara e Ravenna, ippodromi ammazzati da questo vertice che tra l'altro, sempre quest'anno, ha speso anche svariate centinaia di migliaia di euro per fondamentali missioni politiche di gruppo (segretarie comprese) in Dubai e a Parigi con prenotazioni in alberghi a 8 stelle. Ed ha speso qualcosa vicino al milione di euro per Fieracavalli di Verona. Quando avremo le pezze al sedere ci ricorderemo di loro.
G.R.
Sugli sviluppi della gravissima crisi del settore riportiamo un comunicato dell'Intercategoriale. Le scriventi categorie leggono con inquietudine e apprensione, dal Protocollo di intesa, l'accordo-quadro che è stato sottoscritto dai rappresentanti delle Società di corse e UNIRE, scaturito da un confronto esclusivo con Federippodromi ed Uni, reputando che la materia non dovesse essere di interesse anche delle categorie ippiche e dei lavoratori. I rappresentanti degli ippodromi hanno sostanzialmente ratificato quel modello Deloitte che rappresenta la tomba dell'ippica. Tale condotta è stata tenuta in maniera carbonara (alla faccia della trasparenza) contro la volontà esplicita delle categorie dei lavoratori e delle relative associazioni sindacali; essa è parte integrante di un progetto che porta alla eliminazione fisica di ippodromi, lavoratori e cavalli. Come al solito, per qualche vantaggio particolare ed oltretutto "effimero" si è svenduta la cultura dell'ippica senza pensare a chi, "domani", avrà ancora la possibilità di entrare in pista. Una qualsiasi non opposizione alla politica dell'Unire significa non opporsi alla chiusura di ippodromi senza nemmeno preavviso come Ferrara (e anche per Ravenna la situazione è la stessa) che probabilmente non riaprirà i battenti. La mini riunione di Ferrara, nel calendario UNIRE, dovrebbe iniziare il 9 agosto, ma ancora non è stato pubblicato il libretto programma e, da quanto è dato sapere, non sono stati richiesti nemmeno i permessi per l’effettuazione di pubblici spettacoli alle Autorità competenti. Piuttosto, anziché chiudere ippodromi e tagliare discrezionalmente corse, perché non si è data attuazione alle programmate scommesse "quartè" e "quintè"? Che si tratti del programmato depotenziamento (clicca qui) della scommessa ippica tanto caro al segretario Panzironi? Quale sarà la nuova trovata dopo la storiella della doppia tris (ancora allo stato di proposta), tanto cara agli agenti ippici, di cui l'Unire sembra una succursale? Proposta che conferma la volontà di escludere da qualsiasi confronto categorie e lavoratori; rafforzata anche dal fatto che si apprende solo dalla stampa specializzata della volontà dell'UNIRE di programmare due tris al giorno, all'insaputa di tutti o, per essere più precisi, a conoscenza di pochi. Upt: Vice presidente, Franco Adducci Upt Sicilia: Delegato, Antonio Rosta Upt Lombardia: Delegato, Giammaria Pizzaballa Upt Veneto: Il Delegato, Alfonso Montagna Upt Friuli: Il Delegato, Dario Edera Upt Piemonte: Il Delegato, Aldo Calorio Urtuma: Il Presidente Ermanno Mori J. Apter: II Presidente Vittorio Venturi Federtrotto: Il Presidente Mario Mattii Unagt: Il Presidente esecutivo Maurizio Mattii Subalpina: Il Presidente Marcello Rinaldi
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