Cazzaniga, hai firmato la morte dell’allevamento assieme a Panzironi. 
Premi aggiunti al -37,6% e iscrizioni a pagamento sono gli ultimi regali dell’Unire di Panzironi, con la benedizione delle poche categorie amiche, capeggiate dall’Anact presieduta da Tino Cazzaniga e dal suo mentore Gianfranco Fabbri. Questi signori non devono avere le idee troppo chiare, altrimenti non avrebbero mai avallato un progetto di distruzione del settore che prevede proprio gli allevatori fra le prime vittime. In questi giorni è venuto a galla un fenomeno ampiamente prevedibile. Un calendario scriteriato e l’allargamento a macchia d’olio dei convegni differenziati ha provocato la graduale mancanza di cavalli per arrivare al numero di partenti necessario. Oggi (mercoledì) a Trieste si è rischiato grosso e presto i primi convegni inizieranno a saltare. Mancano quindi i cavalli brocchi, che alle aste non vengono neanche presentati. Ebbene noi vorremmo chiedere a Tino e Franco quale prezzo medio raggiungeranno i cavalli presentati alle prossime aste, che hanno mediamente genealogie eccezionali, ma non avranno più, quando dovranno entrare in pista, corse e montepremi adeguati. Alla fine anche questi cavalli correranno i differenziati (o commerciali) da 1.500 euro al primo e per un simile montepremi quanto saranno disposti a pagare i pochi proprietari e guidatori ancora con qualche euro in tasca da investire alle aste? E’ evidente che in poco tempo l’allevamento italiano non esisterà più. I risultati di questo elevamento “qualitativo” del calendario, ideato da Panzironi e soci (anche il sub commissario Baldarelli, naturalmente), sta inoltre provocando una costante emorragia nel movimento delle scommesse. A colpi di differenziati viaggiamo verso la morte, ma quasi nessuno sembra rendersene conto. Non ci resta che sperare nel Signore. Sappiamo che esiste e che è dalla nostra parte.
G.R.
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