I risultati finanziari e tecnici di una conduzione di pseudo manager .
Riportiamo il comunicato diffuso in data odierna dalle associazioni di categoria dell'Intercategoriale relativo ad una disamina reale (e non surreale) delle problematiche Unire . Con riferimento a quanto affermato da subcommissari e segretario Unire su temi fondamentali come montepremi ordinario, Premio aggiunto, classificazione ippodromi, doping, iscrizioni a pagamento, le scriventi categorie ribadiscono ed evidenziano: 1. Il montepremi è diminuito non del 9%, ma del 12,73% (il montepremi ordinario, considerato lo stanziamento dei convegni eliminati non ridistribuito, è stato ridotto addirittura di circa il 18%), con un’assegnazione discrezionale e differenziata da ippodromo a ippodromo;
2. Nessuna delle categorie sottoscritte ha dato l’assenso alla diminuzione de 38% del Premio aggiunto 2005. Per di più dalla dichiarazioni del segretario Panzironi (“ …ci sarà sicuramente un contributo, ma… non possiamo anticipare le modalità…”) sembra che tale provvedimento (richiesto, comunque, all’Unire per vie ufficiali) neppure vi sia, e che la discrezionalità sfoci nell’arbitrio; 3. Le stesse categorie non hanno mai autorizzato il Presidente Upt e chiunque altro a proporre ed appoggiare un piano per il pagamento delle iscrizioni, che non possono assolutamente essere considerate merce di scambio con il montepremi (tanto più se il montepremi ordinario è a -18%), come vorrebbe l'attuale dirigenza Unire. Il suddetto pagamento non potrà in ogni caso essere varato senza la garanzia di un ritorno degli importi ai proprietari e in ogni caso simili provvedimenti potranno essere eventualmente adottati solo nell'ambito di un programma organico di rilancio del settore, da decidere ad un tavolo di concertazione con tutte le componenti del settore; 4. I vertici Unire parlano di qualità delle corse e (giustamente) di rilancio, ma di fatto non riescono a formulare un piano strategico pluriennale, continuano a confezionare un calendario clientelare, improvvisato e squilibrato, sostituendo convegni ordinari (136 quelli soppressi) con matinèe e corse estere a costo quasi nullo, cadendo così gravemente in contraddizione; 5. Per Panzironi (Sportsman 1.3.06) la soluzione ai problemi sembra essere l’eliminazione fisica dei cavalli e la corrispondente eliminazione, quanto più possibile, di corse e di ippodromi, adducendo solo un elementare rapporto spesa-introito (anziché proporre un’immagine globale del settore), che condurrebbe fatalmente a squalificare, penalizzare, ridurre i cavalli da corsa italiani, con conseguenza da un lato dell’apostasia dell’Unire rispetto ai propri fini istituzionali (perché l’Unire è l’Unione nazionale, e non Internazionale, incremento razze equine) dall’altro lato della perdita del lavoro per circa 65.000 addetti, dall’altro lato ancora di circostanza deterrente per chiunque voglia entrare nel mondo del cavalli; 6. I grandi strateghi dell’Unire hanno condotto l'ippica italiana, per i primi 6 mesi del 2005, ad una diminuzione del volume di gioco, per le scommesse ordinarie, del 6,4% (- 70.694.708 euro) pari a circa 9 milioni di euro in meno di entrate per l'Unire rispetto al 2004. E la tris, fiore all'occhiello del settore? Nel 2005 sono state effettuate 168 tris contro le 161 del 2004 e si è avuta una riduzione pari all' 8,8% del movimento (- 28.483.443 euro) e, di conseguenza, la percentuale di prelievo per l'Unire, è scesa da 310,7 milioni di euro dello stesso periodo 2004 ai 283,2 milioni del 2005. Quindi una perdita di circa euro 5.826.487 che, sommata agli euro 8.836.838 delle altre scommesse, comporta una diminuzione di entrate per l'Ente al 30.06.2005 per l’Ente pari a euro 14.663.325. E della nuova gestione tris, delle nuove scommesse, promesse a parole (sempre a parole), neanche l’ombra; 7. Per quanto riguarda la classificazione degli ippodromi le categorie hanno espresso assoluta contrarietà al progetto Deloitte, formulato senza che le stesse fossero state consultate. Tale progetto ridurrebbe del 50% l'attività ippica, affossando ippodromi come Milano trotto, Padova, Trieste, Aversa, Bologna, Cesena, Merano, Livorno e altri impianti che hanno un ruolo fondamentale nella storia e nella tradizione dell'ippica italiana. Ne può passare inosservata l’indifferenza dell’Unire di fronte alla chiusura dei centri di allenamenti di Capannelle e San Rossore, che sta portando alla paralisi tecnica centinaia di scuderie, con perdita di posti di lavoro. Gravissima ed illegittima, se confermata, sarebbe l’intenzione di favorire alcuni impianti con un indennizzo per ogni giornata di calendario soppressa. Tutto ad insaputa e sulla pelle delle categorie che subirebbero, oltre il danno, anche la beffa; 8. Per quanto concerne i bilanci Unire 2004-2005 nessuna risposta hanno avuta le scriventi categorie circa euro 109.147.435,97 tra crediti da riscuotere (residui attivi) stornati senza che risulti adottato nessun provvedimento formale e ulteriori quote di prelievo non versate. A questo bisogna aggiungere che l’Unire, per effetto della Legge 200/2003 ha dovuto “rinunciare” ad altri 129.000.000 di euro, finanziando così il sistema deI concessionari all’esercizio delle scommesse, rimesso in piedi con nostri soldi e ora terreno di manovra di tutti e di tutto. L’importante è salvare l’Ente e le agenzie di cui l’Unire diventerà una succursale, non salvare l’ippica; 9. Perplessità sulla trasparenza con cui è amministrata la giustizia sportiva. I procedimenti relativi alle categorie che manifestano contro la diminuzione del montepremi e il fenomeno della difformità di giudizio applicato da giurie diverse in relazione ad identici casi (incidendo all’evidenza, in maniera profonda, sia sulla regolarità delle corse, sia sul piano economico per i singoli operatori, per non parlare della credibilità per gli scommettitori), risultano seguire percorsi accelerati. Al contrario casi di doping, di scambi di cavalli sono gestiti con estrema lentezza, rischiando di creare situazioni paradossali come la partecipazione a corse di cavalli “veri” con le prestazioni dei “falsi”. Per non citare la poca trasparenza del totalizzatore tris e del sistema informatico che non pochi dubbi suscita circa la possibilità di effettuare scommesse a colpo sicuro e dei criteri di nomina delle giurie, che risultano avulsi dalle norme, dispendiosi e clientelari. 10. Ricordano che Unire e associazioni di categoria debbono essere dirette con la massima trasparenza, senso di responsabilità e con l'obiettivo di perseguire fini istituzionali, tra i quali il mantenimento del montepremi (voce stabile e non residuale del bilancio) è al primo posto. Resta misteriosa l’inerzia delle Istituzioni di fronte a simili palesi violazioni della trasparenza. E’ ora che qualcuno si muova. Per conto loro le associazioni (vista la ribadita volontà dei vertici Unire di una totale chiusura all’istituzione di un tavolo unitario di concertazione con tutte le componenti, non escluse quelle sindacali) sono costrette, per tutelare la propria sopravvivenza, ad adire le opportune Autorità nei confronti di chiunque sia responsabile e corresponsabile di tali condotte, riservandosi tutte le iniziative di protesta ritenute idonee. Il giorno in cui questi signori toglieranno il disturbo sarà sempre troppo tardi. Anche perché, se andiamo avanti così, resteranno solo loro e le loro chiacchiere, senza i cavalli e senza le corse.
Vice Presidente Upt: Franco Adducci Upt Sicilia: Il Delegato Antonio Rosta Upt Lombardia: Il Delegato Giammaria Pizzaballa Upt Piemonte: Il Delegato Aldo Calorio Upt Veneto: Il Delegato Alfonso Montagna Upt Friuli: Il Delegato Dario Edera Subalpina:Il Presidente Marcello Rinaldi Apter Emilia Romagna: Il Presidente Vittorio Venturi Urtuma: Il Vice Presidente Patrizia Romanelli Unagt: Il Presidente Esecutivo Maurizio Mattii Assogaloppo: Il Presidente Fabio Carnevali Nel pomeriggio incontro tra Uni, Fedrippodromi e vertici Unire (presenti Panzironi e Masini, assenti il commissario Abate e il subcommissario Baldarelli). Le parti si sono date appuntamento per l' 8 luglio, data entro cui le società di corse dovrebbero presentare un documento integrativo allo studio Deloitte primo passo per la firma di un protocollo d'intesa. Sfiduciato il Presidente di Federippodromi, Guido Melzi D'Eril, che ha sottolineato, alla fine dell'incontro, la poca disponibilità ad una mediazione dell' Ente. A giorni la riunificazione di Uni e Federippodromi in un'unica federazione.
G.R.
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