Tg Comitato 30.6.2004: dov’č finita la vecchia e buona ippica?

Data 2/7/2005 1:43:22 | Argomento: Unagt

Programmazione tecnica confusa e lasciata ad interpretazioni  personali. Tutti alla ricerca del progetto “condiviso“ (da chi?) dell’Unire.


 "Siamo di fronte a cavalli che corrono o ad asini politici ?"


Prendiamo spunto dall’e-mail inviata da Maurizio Pizzoli titolare della scuderia Baby Stable  che solleva il problema dell’allontanamento per 6 N.P., i cui termini erano stati azzerati dalla circolare n.2/2003 (Programmazione corse al trotto), prorogata dall’Unire con le successive nn.32 e 33/ 2003 e che l’ulteriore modifica dell’articolo 53 (circolare n1/2005) del Regolamento delle corse  non prevede, creando un vuoto interpretativo.  Andiamo per ordine: 1) la circolare n. 2/2003 afferma che  “…I cavalli di tre anni ed oltre, che disputano  sei corse consecutive senza conseguire alcun piazzamento, saranno automaticamente allontanati dalle piste per venticinque giorni;…La serie dei non piazzati , ai fini dell’allontanamento  dalle corse, viene sempre azzerata al trentesimo giorno successivo alla mancata partecipazione alle corse del cavallo…”; 2) Medesima regola è rimasta in vigore nel 2004 per la proroga delle suesposte normative; 3) Nel 2005 esce  una circolare che modifica l’art. 53 (“esclusioni e limitazioni”) e non considera l’azzeramento dei non piazzati. Concordiamo con lei. Tale omissione favorisce comportamenti scorretti  e sfavorisce chi “lavora con professionalità”. Un professionista serio, dopo ripetute prove negative, di norma rallenta o arresta l’attività di un cavallo, in attesa che si riprenda, salvaguardandone l’assetto fisico. Interpretando letteralmente la circolare n. 1/2003 avrebbero ragione le segreterie (non tutte) di quegli ippodromi che non tengono conto dell’azzeramento dei non piazzati al trentesimo giorno successivo alla mancata partecipazione alle corse del cavallo. In tal modo, però, si favoriscono metodologie dannose per il benessere animale e lesive al regolare svolgimento delle corse.  Infatti come sottolinea il signor Pizzoli, molti allenatori, tenendo presente che dopo un periodo di fermo un cavallo ha bisogno di alcune corse di rodaggio, preferiscono, arrivati al N.P., correre  in condizione “critiche” per conseguire il N.P. e non essere costretti a un riposo “forzato” per altri 25 giorni. Abbiamo segnalato il caso al dirigente della competente area. Siamo sicuri che nel formulare la sua prima circolare non abbia esaminato (ne poteva, si è trovato sballottato all’area trotto senza averlo chiesto)  le ipotesi sin qui presentate. Se lo lasceranno lavorare,  anche con i consulenti senza competenze specifiche che si ritrova (magari per ragioni politiche), cercherà di porvi rimedio. In questa Unire “di speculatori senza cuoresarebbe già qualcosa.  

Il subcommissario per il trotto Francesco Baldarelli parla di progetto condiviso. Da chi? Ce lo esponga. L’unico progetto, che non condividiamo, portato avanti dall’Unire è quello di tagliare convegni ordinari e aumentare corse differenziate (matinéè), estere, telematiche o virtuali, che forse danno inizialmente un miglior rapporto spesa-introito, ma conducono (come stanno conducendo) fatalmente a ridurre, squalificare e penalizzare i cavalli da corsa e da competizione italiani: con conseguenza da un lato dell’apostasia dell’Unire rispetto ai propri fini istituzionali, dall’altro lato della perdita del lavoro per circa 65.000 addetti, dall’altro lato ancora di circostanza deterrente per chiunque voglia entrare o rimanere nel settore.

G.R.





Questa notizia proviene da Trotto - Ctech
http://www.trotto.ctech.it

L'indirizzo di questa notizia č:
http://www.trotto.ctech.it/article.php?storyid=1303