Montepremi e premi aggiunti aumentati, calendario annuale, belle corse, Panzironi, i subcommissari e Cazzaniga: per fortuna abbiamo solo certezze.

Noi siamo gli ippici più fortunati del mondo, lo diciamo da tempo. Abbiamo l'Unire gestita da persone integerrime come Mario Masini e Franco Panzironi e abbiamo affidato volentieri il nostro destino alle agenzie ippiche di Maurizio Ughi, che hanno sempre operato nell'interesse del settore. Abbiamo solo certezze e oggi rabbrividiamo perché siamo venuti a conoscenza delle ulteriori sventure dell'ippica di quel Paese lontano di cui abbiamo già accennato in passato. Pensate, quei poveri sventurati non sanno quante e quali corse ci saranno a partire dal 1° luglio 2005 e neanche l'ammontare dei premi, perché i vertici di quell'Ente, omologo della nostra Unire, non sono ancora riusciti a partorire lo straccio di un calendario ufficiale e il montepremi del secondo semestre 2005. Solo una comunicazione informale del calendario di luglio con “eventualità di spostamento dei convegni dalla sera al pomeriggio”. Si sa solo che i “Panzironi” di quella landa sperduta vorrebbero aumentare il numero dei convegni differenziati (i nostri matinéè) con premi ridicoli e nessuna selezione. Pensate che il 23 e il 26 giugno sono previsti,rispettivamente, i sorteggi dei numeri e le dichiarazioni dei partenti per le prime giornate di luglio. Ma di quali corse e proposizioni si chiedono gli operatori di quel Paese, invidiosi della nostro paradiso? Se andrà bene avranno solo il calendario (conosciuto solo dal funzionario dell’ufficio corse e calendari) di un mese o poco più. E poi il montepremi. Il nostro aumenta ogni anno, quello degli infelici rischia di crollare e Panzironi (lo chiameremo così anche se non conosciamo il suo nome) continua a promettere finanziamenti che restano solo parole.
Anche in quel lontano Paese si corre un prova come la nostra tris, la corsa perfetta che raccoglie milioni di euro ogni giorno. Lì, invece, è in caduta verticale, con un movimento giornaliero ormai inferiore ad una cifra pari a 1,6 milioni di euro, contro i 2 del passato recente. Hanno provato a farne anche di straordinarie, ma le quattro disputate in un mese non coprono neanche il calo di quelle ordinarie. La corsa tris è in mano a persone prive di competenze specifiche, esperte più di editoria @ pubblicità che di corse di cavalli. Da noi le scommesse sono regolamentate da norme ferree, i nostri tecnici lavorano per la trasparenza e la qualificazione delle corse, non è ammessa la contemporanea titolarità di ippodromi e agenzie, in quel luogo invece tutto è lasciato al caso, scambi di cavalli, assenza di adeguati controlli, organi disciplinari e doping al sevizio dei potenti, ordini di arrivo errati eppure convalidati sono all’ordine del giorno.
Per non parlare del Premio aggiunto per proprietari e allenatori. Da noi sale di anno in anno, mentre quei poveretti se lo sono visti diminuire, quest’anno, del 37,36% (clicca qui). Senza che il loro subcommissario per il trotto (che non è bravo come il nostro) desse un minimo di spiegazione. Se non fossimo un’isola felice, verrebbe da dire: “tutti insieme appassionatamente per uccidere l’ippica”. Un altro esempio sono i leader delle varie associazioni. Noi abbiamo personaggi valorosi come Tino Cazzaniga, leader degli allevatori del trotto. Filosofo, giornalista, scrittore e teorico delle strategie commerciali delle agenzie ippiche Tino è sempre in grado di illuminare la nostra strada. Loro, poveretti, hanno un signore che si vanta di appartenere alla categoria principale (lo dice lui), che viene prima di proprietari e guidatori e quindi merita privilegi sotto ogni punto di vista, magari a costo di penalizzare gli altri. Noi vorremmo chiedere al Cazzaniga tarocco: se l'ippica di quel Paese diverrà virtuale come sembra, dove andranno a correre i tuoi cavalli? E sei sicuro che non ti abbiano scelto solo perchè sei il meno capace, il più indicato per il piano di distruzione dell'ippica messo in atto in quel Paese lontano?
G.R.
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