Tg Comitato 16.6.05

Data 17/6/2005 20:48:56 | Argomento: Unagt

Conferenza internazionale del trotto:  l’esaltazione del Panziron pensiero.



Panzironi è un grande statista. “L’Ente non è in crisi: con la legge 200 abbiamo archiviato il passato ed è ora di guardare al futuro”. Così Panzironi definisce la situazione dell’Unire. Una dichiarazione che rispediamo al dott. Panzironi. Con la legge 200 abbiamo archiviato il passato…, è vero, ma quello delle agenzie ippiche. Abbiamo seppellito, però, il futuro dell’ippica. Il taglio sulla pelle degli operatori, tutti indistintamente, operato dalla legge 200 è stato accettato, a malincuore, solo perché avrebbe dovuto garantire il mantenimento del montepremi. 58.207.259 euro di residui attivi cancellati per minimi garantiti maturati dal 2000 al 2002. A cui deve  aggiungersi un’esposizione creditizia di ulteriori 70.337.485.21 dell’Ente nei confronti delle agenzie ippiche per quote di prelievo e minimi conseguenti alle rateizzazioni previste dalla legge 200, puntualmente  inevase dai concessionari per la raccolta delle scommesse. Ci dimostri qualcuno il come e il perché fideiussioni dei minimi garantiti prese per buone al momento  del rilascio della concessione, non sarebbero risultate più valide al momento di pagare. E, poi, ritenute, sempre le stesse, di nuovo valide per l’adempimento di tutti gli obblighi derivanti dalle rateizzazioni previste dalla medesima legge 200. Qualche perplessità, a meno di idonee spiegazioni, da sempre richieste e mai pervenute, è lecito sorga spontaneamente. Le categorie sono stufe di sacrifici per colpe non loro, caro Panzironi. I sacrifici il popolo ippico li vive quotidiniamente per 14 ore al giorno. I soldi dei minimi garantiti erano nostri per legge e i contributi straordinari del ministero costituiscono solo un piccolo ritorno di quello che ci è stato tolto. Gli autoincensamenti non convincono più nessuno, nemmeno chi li proclama nell’intento di recuperare consenso.

 Panzironi è un fenomeno. “L’Unire al fianco dello scommettitore”. Indubbiamente, ma per aiutarlo ad investire sui giochi numerici e a disinvestire sulle corse dei cavalli. Il volume delle scommesse ippiche registra al 15.6.05 un – 12, 71% per le scommesse ordinarie  e un – 9,57% per la tris (nonostante l’inflazione di tris staordinarie)  corrispondenti a minori prelievi, rispetto al 2004, per euro 13.596.381, 53. Panzironi è così impegnato ad ottimizzare che, forse, dimentica che per “garantire allo scommettitore la trasparenza dell’evento ippico” bisogna eliminare gli scambi di cavalli, ufficializzare ordini di arrivi esatti,  aumentare la competenza tecnica dei funzionari, pretendere che tutti gli impianti siano vigenti alle norme basilari in materia urbanistica, ecc. Nei feriali sono presenti negli ippodromi più funzionari che spettatori (le spese per la vigilanza sono raddoppiate negli ultimi anni)., con gli effetti tragicomici cui quotidiniamente assistiamo. Il problema, all’Unire, è trovare qualcuno che sappia cos’è una corsa di cavalli.

Panzironi è un trascinatore. “L’Unire rispetta il suo unico, solo e principale cliente: lo scommettitore”. Come se gli scommettitori non fossero gli utenti del prodotto fornito da allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, che genera  appassionati e, quindi, scommettitori. L’Unire vuole rendere produttiva ogni corsa, considerandola  fine a sé stessa, dimenticando che il suo fine istituzionale è la promozione della cultura del cavallo da corsa. Così facendo non tutela il lavoro degli operatori. Chi ha rimborsato proprietari e allenatori dei costi di trasferta sostenuti per i viaggi dei cavalli dichiarati partenti nella tris di Roma non disputata per la decisione dell’Unire di sospendere le corse in occasione della serrata delle agenzie ippiche? Impedendo le scommesse e soccorrendo le agenzie ippiche.


Panzironi è misericordioso
. Sono arrivati 20 milioni di euro e altri 4 sono stati  recuperati dal consorzio promoippica per essere spesi in pubblicità. Il montepremi potrà rimanere, per il secondo semestre, entro i limiti del – 9%. Come non fosse un atto dovuto. Noi le Categorie, tutte indistintamente abbiamo lavorato per tutelare il montepremi e i numeri delle scommesse ci hanno dato ragione. Asserire, come afferma Panzironi (Lo Sportsman 11.9.04), che viviamo di assistenzialismo, costituisce un’affermazione inaccettabile e contraria al vero, diretta per inesplorabili ragioni a screditare un settore  altamente produttivo, come dimostra l’analisi della salita delle scommesse dal 2000 al 2003 (tris + 29,97%, ippodromi + agenzie + 16,69%).

G.R.





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