Tg Comitato 27.5.05: sciopero Snai

Data 28/5/2005 20:03:22 | Argomento: Unagt

Snai sciopera, non è uno scherzo .


Su questa rubrica la satira trova spesso posto per alleggerire la gravità degli argomenti trattati. Quindi, chiunque leggesse la notizia in cui Snai dichiara uno sciopero, penserebbe ad uno scherzo. Invece è tutto vero, mercoledì si asterrà dal lavoro la categoria primatista mondiale in fatto di vantaggi. E adesso godetevi lo spettacolo.Noi vi offriamo la nostra tesi. Il Trampoliere e i suoi compagni hanno paura perché vogliono tutto. Ci dicono, attraverso il Presidente Ginestra, che nel 99 non volevano l'allargamento della rete, ma pur di accaparrarsi gli sportelli in più hanno promesso i minimi garantiti mai pagati che stanno rovinando il settore. Adesso vogliono i migliori e più convenienti fra i nuovi 4500 punti vendita per lasciare agli altri quelli situati sul Monte Bianco, a Pantelleria, nel cuore della Sardegna ecc. Dei veri fenomeni.Ecco l'agenzia di stampa che riassume tutto.

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - «Dobbiamo salvare la rete»: è il grido d'allarme di Snai. Non solo per il mancato rinnovo della concessione per la raccolta delle scommesse sportive e ippiche. Ma soprattutto per la volontà espressa dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di stato (Aams) di riordinare il comparto dell'accettazione delle scommesse con la sostituzione dell'attuale rete di raccolta con una nuova rete composta da oltre 4.500 nuovi punti.

   La prima risposta della Snai è un pacchetto di 15 giornate di sciopero, la prima delle quali mercoledì prossimo: 1.600 agenzie (tra sportive e ippiche) dunque il primo giugno resteranno chiuse, e il danno stimato si aggira sui dieci milioni di euro. «Ma se non saremo convocati e non ci sarà il rinnovo della concessione ci saranno altri scioperi e siamo pronti anche ad adire le vie legali» è la minaccia del presidente Snai Francesco Ginestra. «Ma speriamo di non arrivare a tanto - prosegue - quello che chiediamo è un incontro urgente per confrontarci su eventuali piani di riordino al fine di tutelare gli interessi della categoria. Siamo pronti a sederci attorno a un tavolo per trovare nuove risorse, ma prima deve essere rinnovata la concessione». Dopo aver adempiuto a tutti gli obblighi richiesti per la proroga della convezione di altri sei anni il sindacato è da tempo in «attesa tranquilla e composta». «Era previsto nel vecchio accordo - spiega il presidente - Fino al 2011 ci siamo esposti anche con le banche. A questo punto abbiamo una montagna di debiti certi e un'attività sempre più incerta».

Nell'ottobre del 2003 gli attuali operatori avevano sottoscritto un accordo con l'Aams impegnandosi a onorare fino al 2011 i debiti accumulati negli anni precedenti.Stanchi di aspettare una risposta dei Monopoli a questo punto i concessionari hanno deciso di rivolgersi direttamente a Berlusconi e al Parlamento con una lettera di protesta per non essere stati «coinvolti nè informati ufficialmente sul previsto piano di allargamento», così come annunciato mercoledì scorso dal direttore generale dei Monopoli Giorgio Tino in un'audizione in Senato.La preoccupazione di Snai è che l'ingresso di 4.500 nuovi punti di raccolta dia il colpo di grazia alla rete già messa a dura prova dall'allargamento decisa con i primi bandi del '99. Un'operazione che Snai ha sempre contestato. «Non è necessario - insiste Ginestra - ampliare ancora la rete dopo il disastro degli ultimi due anni, con oltre 400 aziende concessionarie costrette a chiudere per la scarsa ricettività delle scommesse e per i costi troppo alti». Nel mirino di Snai non c'è tanto il Governo («quello attuale ha corretto vecchi errori»), quanto la «schizofrenia» dei Monopoli, che hanno immesso sul mercato «una quantità enorme di scommesse che il mercato non riesce ad assorbire perchè l'offerta è superiore alla domanda. Noi - sottolinea Ginestra - abbiamo contribuito a far crescere questo mercato. Non vogliamo fare da cavie». «L'Amministrazione - dice Maurizio Ughi, ex presidente Snai, oggi consigliere - ragiona come se il mercato fosse libero, ma è un mercato concesso». Ma oltre a questo c'è la preoccupazione di un'invasione senza regole di agenzie straniere. «Il problema - continua Ughi - non è che non possono entrare, ma che non vogliono pagare le imposte».

 Nella sua attuale battaglia Snai ha il sostegno anche delle maggiori sigle sindacati. Se entreranno altri 4.500 punti di accettazione la maggior parte delle imprese sarà costretta a chiudere e i 50 mila addetti rischiano di trovarsi senza lavoro. (ANSA).


Tanti quanti sono gli operatori ippici che hanno perso il posto di lavoro per centinaia di milioni di euro tra quote di prelievo e minimi garantiti  non pagati dai concessionari alle scommesse.


G.R.





Questa notizia proviene da Trotto - Ctech
http://www.trotto.ctech.it

L'indirizzo di questa notizia č:
http://www.trotto.ctech.it/article.php?storyid=1194