BALDARELLI – MASINI – CHIARELLA, se ci siete battete molti colpi.
 
Le sfide vanno accettate campeggia nel comunicato pubblicato sulle pagine dei giornali di ieri. Ma l’ippica si aspetta qualcosa di più: “risolvere i nostri problemi”. Allora: montepremi irrinunciabile perché è l’unica posta attiva del nostro bilancio che prevede solo spese.
Trasparenza quindi subito un calendario che chiuda tutti i discorsi con il passato, coerente e trasparente, che faccia correre chi ha cavalli, che premi chi lavora, chi alleva, chi da questa Unire si aspettava un ritorno che non c’è stato.
Rompere con l’autoritarismo. Quindi scelte condivise, riunioni, informazioni, capire, ma quello che è più difficile è capire anche chi è in malafede, e questa è un’operazione impegnativa.
Conoscenza che definirei in due modi. La prima un Unire a porte aperte che riceva tutti e informi tutti, la seconda la conoscenza dell’ippica alla Politica. Non si può continuare a rappresentarla come un ambiente di corse truccate, doping a base di viagra o solo scommesse clandestine. No è un’altra cosa, è sacrosanto che la politica entri nell’Unire e la sposi perché solo con l’attenzione della politica si va ai Monopoli, si va alle Finanze, si va al Tesoro e si pone un problema sociale oltre che economico; già sociale! E’ opportuno pensare in maniera diversa da quella che dice: questa corsa non mi rende, e la tolgo.
Quindi caro amico Masini l’ippica non è solo una grande azienda, ma è anche un’entità sociale, con tutti i suoi pregi e difetti e come tale deve essere trattata, non e un “qualcosa” a servizio delle scommesse. L’ippica può fare a meno del mercato perché ha la forza per costruirselo, il mercato ha bisogno dell’ippica, e la politica fa la differenza, appoggiando l’uno o l’altro settore, dividendo e imperando, oppure, e lo auspichiamo, una politica più illuminata che fa coesistere queste due realtà e il buon governo è quello che fa vivere insieme in pace.
R.M.
|
