Ormai non sono più sufficienti solo le parole.
COMITATO DI CRISI
COMUNICATO
Montegiorgio, 22.02.05
In riferimento a quanto sugli organi di stampa in data 22.02.05, il Segretario Generale UNIRE dichiara, per quanto riguarda i diritti TV, “c’è stata una sopravvalutazione del valore, in assenza di un contratto, per cui ora, dopo aver stabilito la congruità del valore, sappiamo quanto dovuto e passeremo all’incasso”.
Tradotto in termini pratici, il Segretario Generale si è accorto, colto da improvvisa illuminazione, dopo una decina di proroghe dell’affidamento della gestione del servizio TV, e dopo circa tre anni, che per quanto riguarda i diritti TV, c’è stata una sopravvalutazione. Ebbene, la “sopravvalutazione” evidentemente c’è stata anche per quanto concerne le somme versate per l’appalto dei servizi TV alle società partecipate dalle agenzie. Questa è una vera e propria confessione: il Segretario UNIRE ha riconosciuto di avere dato troppi soldi alle società “temporaneamente” affidatarie. Il costo del servizio è quindi congruo quando l’UNIRE paga alle società partecipate dalle agenzie, ed è incongruo quando invece sono le agenzie a dover pagare. La contraddizione è colossale. Se poi addirittura non esiste neppure un contratto, la responsabilità dell’UNIRE è ancora peggiore, perché pagare somme alle società provvisoriamente affidatarie, senza la certezza di avere i corrispondenti canoni TV, risponde ad un criterio gestionale scriteriato. E nemmeno sarebbe una buona scusa dare la colpa alle gestioni precedenti: se queste invero avevano commesso qualche errore, non c’era ragione di proseguire. Sbagliare è ammissibile, proseguire consapevolmente nell’errore, con danni incalcolabili per l’Ente, è colpevole. Sapere che non c’era contratto, e quindi essere consapevoli che alla uscita delle somme per l’affidamento del servizio TV, non potevano esservi diritti corrispondenti per la riscossione da parte delle agenzie, significa essere stati coscienti di una sicura perdita di milioni di euro per interessi, ed una probabile perdita, di incerto ammontare, ma certamente elevatissima, per sorte.
Ma vi è di più. Come può fondatamente sostenere il Segretario Generale che vi è stata sopravvalutazione per quanto concerne i diritti TV, quando Egli stesso ha addirittura ritenuto i canoni incongrui sì, ma per difetto? I canoni per il servizio TV infatti, sono stati quantificati nella previsione di bilancio 2004, in 19.000.000 di euro, a fronte dei 17.000.000 di euro delle previsioni definitive 2003.
Per i 50 milioni stornati: il bilancio preventivo non è stato pubblicato, forse, ma certamente è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’UNIRE, in data 31.1.2005, con tanto di verbale del Collegio Sindacale 31.1.2005 n. 374. Ebbene, caro Segretario Generale, è appunto di questo bilancio che stiamo parlando. Se l’UNIRE poi dovesse cambiare idea e modificare il bilancio, non farebbe altro che fare il proprio dovere; ma l’avrebbe modificato senza la pubblica contestazione?
E ancora: che fine hanno fatto i 35.000.000 di euro di cui alla posta 120 della bozza di bilancio preventivo finanziario decisionale (trasferimenti da parte dello Stato), indicati come “residui presunti iniziali dell’anno 2005” (cioè crediti da riscuotere)?
Torniamo quindi per l’ennesima volta a chiedere all’On. Matarrese un incontro, per discutere delle cose dell’ippica e dei progetti che sono stati consegnati, nel comune interesse dell’ippica stessa e di quel sereno dialogo da lui stesso auspicato “per il bene di tutti”. Chiariamoci, certo: alibi ormai non esistono più per nessuno.
Comitato di crisi