3.300 corse e 5 ippodromi in fumo nell'anno in corso.
L'Unire non intende retrocedere dal disegno di depotenziamento del comparto ippico. Alla gią deliberata ed attuata diminuzione di 1600 corse (nona di trotto e ottava di galoppo) andrebbe ad aggiungersi un ulteriore taglio di circa 137 convegni di trotto e 50 di galoppo, con conseguente decurtazione di quasi 1600 corse che, sommate alle precedenti, costituisce un totale di oltre 3.000 corse. La riduzione interesserebbe solo gli impianti che hanno assegnati un numero superiori ai 40 convegni ordinari annuali. Sembrerebbe sempre pił trasparire un piano dello Stato per dimezzare un settore produttivo a favore dei giochi numerici, che a differenza dell'ippica non hanno montepremi, ma che a differenza dell'ippica non impiegano 60.000 lavoratori. Con la scandalosa complicitą di qualche vertice di associazione e con il silenzio ingiustificato dell'unico quotidiano ippico di questo passo si rischia di chiudere baracca e burattini.
Ciliegina sulla torta l'annuncio (sarebbe stato gią deciso) della chiusura degli ippodromi di Ferrara, Capalbio, Novi Ligure, Lanciano e Civitanova Marche.
G.R.