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 : La “prima” dell’UNIRE sulla riduzione del montepremi
Inviato da unagt il 22/1/2005 20:08:29 (663 letture)

Montepremi, proteste, elezioni regionali e manifestazioni.

La mancanza di argomenti porta alla disperazione. La disperazione porta alle amene assurdità di quanto riportato al sito Anagt del 19.1.2005 “è quasi un rituale”. La disperazione porta da un lato a vantarsi della paternità di avere distratto le giornate siciliane a favore di altre regioni (fatta salva la giustificazione di tale condotta, collegata alla mancata conferma della appartenenza all’Anagt ed alla conseguente mancata adesione ai nuovi fini Unire, cioè abbassamento del montepremi), e dall’altro lato a tentare di fornire una giustificazione all’ammanco di decine di migliaia di euro, che erano destinati alla Cassa Previdenza, e sono volati altrove. E perché non ha pensato ai suoi over 70, lasciando l’onere (e l’onore, oltre le spese, naturalmente) della relativa battaglia all’Unagt? Rimane un’unica sensazione: che squallore! che buffonata! Poveretto!

Alla data del 20.1.2005 non risultano firmati né il calendario né lo stanziamento del montepremi per il mese di febbraio (ma perché il C.d.A. Unire è slittato dal 25 al 28 gennaio 2005?). Figuriamoci le aspettative per i mesi seguenti. Evidentemente, non esiste alcuna pianificazione per il montepremi, e nemmeno si ha un’idea, neppure vaga, di quanto potrà accadere. O almeno, nessuno ha il coraggio di dire chiaramente che cosa si intende fare, e di quanto si vuole diminuire il montepremi.

Ma l’ammortizzatore di cui si parla (circa 15 milioni di euro), non sarà forse utilizzato per i primi tre mesi, e cioè sino alle elezioni regionali dell’aprile 2005, per evitare critiche elettoralmente pesanti, per poi cadere nel nulla e tagliare il montepremi come programmato, e cioè nella misura effettiva del 18-20%, nei mesi successivi?Che si creda di evitare, con le parole a vuoto, le manifestazioni di protesta di chi deve vivere del proprio lavoro?

Ma intanto, sotterraneamente, una certezza è arrivata: anziché nove corse, ne sono programmate otto (per il trotto; e per il galoppo sette invece che otto). Di fatto, già è concretata una riduzione di 2.388 corse (1.637 al trotto e 751 al galoppo), corse differenziate escluse. Ebbene, questo sistemino sommerso determina una riduzione del montepremi di una percentuale che si assesta intorno al 6-7% (circa 15 milioni di euro). Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Quali saranno i sistemini meno sommersi per ridurre ancora di più il montepremi, per consentire ai delegati di guadagnare di più e pagare meno, e per consentire ai nuovi assunti di avere lauti stipendi ed ai vecchi assunti di avere aumenti di stipendi?

Dimenticavamo. C’è un’altra certezza. La programmazione dei festivi e dei prefestivi non supererà i sette campi. Conseguenza: perdita sicura di pubblico, selezione e del movimento scommesse, che invece sarebbe in grado di sostenere una programmazione di otto o nove campi. Complimenti.

A proposito: invece dei campi italiani, eccelso esempio di incremento delle razze equine italiane, vi è il ricorso ai campi esteri, fertile terreno di scambio dei cavalli e di corse anche di infimo ordine, come ha già, ma inutilmente, sottolineato anche la stampa specializzata. Ancora complimenti.

L’on. Matarrese potrebbe essere il volano dell’ippica italiana. Ma se, magari per incompatibilità con qualche segretario o per evitare delusioni o perdita di immagine, dovesse o volesse andarsene, chi sarebbe il suo successore? Non è un quiz, ma una domanda retorica. Per effetto del nuovo Statuto (art. 2 punto 6) è il Vicepresidente. Quindi, Masini. Altri complimenti, si realizza il sogno della vita di un onorevole.

L’Unagt è una associazione assolutamente apolitica ed apartitica. Ma non può, ed anzi proprio per questo non può, fare a meno di prendere atto delle dichiarazione del responsabile DS Agricoltura (clicca qui), componente del C.d.A. Unire, on. Baldarelli, che riconosce le giuste recriminazioni e la giusta strategia dei guidatori (e per guidatori intende l’Unagt: il Presidente Anagt continua, bontà sua, a manifestare adesione e fiducia all’Unire, sperando che eventuali conquiste delle lotte Unagt in materia di montepremi gli facciano dimenticare le proprie sventure e il congelamento dei soldi).

Era ora che qualcuno che conti avesse il coraggio di dire pubblicamente le cose come stanno.


Consulente Tecnico Unagt
Presidente Cassa Previdenza

  Alessandro Meneghetti


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