Riportiamo l'analisi concernente un piano programmatico per qualificare e ottimizzare corse e scommesse, consegnato al Vice Capo di Gabinetto vicario del MIPAF per trasmetterlo al Ministro alemanno
PROPOSTA TECNICA UNAGT
Gli studi dell’Unire relativi alla redditività delle corse, analizzati attentamente dall’Unagt, non tengono conto affatto di variabili imprescindibili per valutare la redditività di una corsa, quali il calendario, la resa per differenza di età, il giorno e l’ora di programmazione dell’evento, le riprese televisive, le spese in esubero per i funzionari, lo scorporo dell’ I.V.A. dai proventi alle società di corse e che, succintamente, esponiamo.
1.Il totale del monte-premi, per l’anno 2005, non deve essere assolutamente diminuito, ma semmai aumentato dell’indice di svalutazione Istat. Infatti il buco dei 50 milioni di €. di bilancio è imputabile alla gestione amministrativa dell’Ente di Stato e non alle Categorie, che, in base all’art. 12 del DPR 169/98, hanno diritto ad un monte-premi rispondente agli introiti lordi Unire sulle scommesse ippiche accettate. Non si capisce perché si parli di diminuzione del monte-premi quando il volume complessivo delle scommesse ed i relativi proventi lordi Unire dell’anno passato e quello dei quattro anni precedenti non sono certo diminuiti. L’analisi comparata delle scommesse, tra gli anni 2000 e 2003, evidenziano un notevole aumento sia per le scommesse ordinarie che per la scommessa tris. Nel 2004 il volume delle scommesse è sostanzialmente in linea con il 2003, nonostante le incongruenze tecniche riguardanti soprattutto la gestione del calendario delle corse e la programmazione dei G. Premi.
Analisi della salita delle scommesse dal 2000 al 2003
IPP.+ A.I. SC.2000--------SC.2003-----DIFFERENZA
1.977.772.868,14 / 2.307.777.457,00 /330.004.588,86 / +16,69%
TRIS 2000---- ------TRIS 2003---DIFFERENZA
462.433.664,21 / 601.007.175,50 / 138.573.511,29 / +29,97%
2. Il numero delle giornate di un ippodromo può essere aumentato senza monte-premi aggiuntivo, solo nell’ambito del numero totale delle proprie corse (normalmente eliminando la 9^ corsa) e con i loro importi finanziare i convegni aumentati, a condizione di collocare le giornate aggiunte rigorosamente nei giorni feriali, escludendo anche le notturne ed i prefestivi, per eliminare gradualmente le corse estere, ottimizzare il calendario e perseguire i fini istituzionali dell’Ente: la promozione e l’incremento delle razze equine;
3. Dalla analisi della valutazione delle medie del gioco emerge come ci sia una saturazione del volume delle scommesse sopra ai 8-9 ippodromi programmati nello stesso giorno e, quindi, come sia possibile una migliore distribuzione della corse, evitando la concentrazione degli 11-12 campi in contemporanea. Sfoltendo la programmazione si può ottimizzare il calendario delle corse, ora improvvisato, e avere una resa maggiore in gioco di parecchi punti percentuale ;
4. Le corse dei due anni chiudono tutte con un saldo negativo, come anche quasi tutte quelle riservate ai tre anni. La resa (differenza tra il prelievo Unire e il montepremi erogato, sommato alle spese per il segnale Tv, per il Finanziamento alle Società di corse e per i funzionari) delle corse riservate ai 2 e 3 anni ( corse di allevamento) è inferiore rispetto al reddito prodotto dalle corse per anziani di media e bassa categoria. Per diminuire la differenza tra la perdita delle corse di allevamento e quelle degli anziani è opportuno stabilire che il numero dei partenti in quest’ultime non deve essere inferiore a 8: in caso di non riuscita la corsa si trasforma in “invito” non necessariamente per la medesima e sola fascia di età relativa, ma utilizzando anche le altre età a condizione che siano quelle di allevamento (2, 3, o 4 anni);
5. Le corse differenziate (matinèe e preserali) con un montepremi basso e prestabilito presentano nel 90% dei casi un saldo attivo. E’ necessario per sfoltire il campo dei partenti programmare anche corse per 2 anni dal 1 settembre di ogni anno;
6. Le corse producono introiti diversi se riprese in diretta o trasmesse in differita e la resa aumenta, specialmente per quanto concerne il trotto, se vengono visualizzate anche le sgambature. Sarebbe opportuno che l’Unire ottimizzasse il palinsesto Tv in modo da riservare a corse della medesima categoria medesimo trattamento, l’opposto di quanto avviene. Paradossalmente non è infrequente assistere ad eventi di minima anteposti ad altri ben più qualificati, diffusi in differita. E’ indispensabile determinare i criteri del palinsesto televisivo quali componenti inscindibili e qualificanti lo spettacolo ippico e la redditività dello stesso;
7. Una corsa guadagna maggiormente se programmata in giorni feriali, quando normalmente sono in attività un numero minore di convegni rispetto ai prefestivi e festivi. L’Unire favorisce nei suoi studi solo un conto di cassa, non di qualificazione e di investimento in termini di pubblico, proprietari, allevatori, allenatori, guidatori. Così operando si potrebbe scommettere solo sulle corse estere e cancellare un indotto di 65.000 persone che traggono dal settore i loro sostentamenti. Per ottimizzare con fatti e non con le parole “suggerite” al Ministro Alemanno, della cui buona fede non dubitiamo, è necessario procedere ad una vera e meritocratica valutazione degli impianti che consideri le caratteristiche attuali, potenziali e il ruolo che dovranno rivestire per lo sviluppo del settore, tenendo conto delle qualità dei servizi resi, dell’accoglienza al pubblico, agli operatori, dei processi di organizzazione, gestione e promozione delle corse. E’ inammissibile che Milano renda meno di altri ippodromi solo perché svolge la sua attività prevalentemente in giorni di intensa programmazione ippica. Diversificando la percentuale a favore degli ippodromi anche in virtù dello spettacolo e dei servizi si potranno innescare quegli automatismi che consentono di ridurre il numero delle corse, qualificare il parco cavalli in funzione di un aumento e di una effettiva ottimizzazione del montepremi;
8. Le corse inserite nella fascia oraria di metà o fine convegno danno un profitto maggiore rispetto a quelle programmate per prime o seconde;
9. Le corse più qualificate, con maggiore remunerazione, rendono meno rispetto a quelle di minima, anche per il ridotto campo dei partenti. Dai dati forniti dall’Unire l’ottimizzazione tenderebbe ad un livellamento verso il basso. Insomma più corse a vendere e meno centrali: spazio ai brocchi. Il contrario di quanto auspicato dal Ministro Alemanno;
10. Le corse in notturna rendono meno di quelle in diurna, perché nei tre mesi estivi il gioco diminuisce sensibilmente. E allora come si dovrebbe procedere secondo gli indirizzi dell’Unire? Ridurre le corse in ippodromi come Cesena, Montecatini e Varese che riescono ad avere sino a quattromila presenze per convegno. Pubblico, passione, proprietari, allenatori, allevatori costituiscono una unica filiera, senza la quale lo sport dell’ippica perde la sua essenza di cultura, di scommessa intelligente per diventare una “roulette”. Questo sembra, in contraddittorio, l’intento che traspare dagli studi ragionieristici dell’Unire;
11. Da due anni a questa parte sono in funzione 13 funzionari Unire per ogni riunione: 3 membri di giuria, uno starter, un aiuto-starter, 2 commissari, 1 giudice di arrivo, 1 handicapper, 2 veterinari, 2 ispettori antidoping. Il doppio del personale impegnato nelle piste sino a giugno 2002, per un aumento di spese a carico dell'Ente di alcuni milioni di euro. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
L’ippica si basa su un sogno, quello del campione, della speranza di altri Varenne e Falbrav, per questo è giusto mantenere le corse di allevamento come quelle per anziani, ma anche ottimizzare, da tecnici però, elaborando studi attendibili e analizzando gli elementi necessari e indispensabili per valutare la redditività di una corsa.La produttività generale deriva dagli interi comparti ippodromi e corse e non dalla resa di un singolo ippodromo o di una singola corsa. Dai soli dati forniti dall’Unire si dequalificherebbe, anziché migliorare, il prodotto corsa. E’ necessario un tempo di sperimentazione per valutare una programmazione che tenga presente dei dati sopra esposti e non esaminati dall’Unire. Dopo tale sperimentazione, si potrà valutare quali migliorie apportare.
Presidente UNAGT
Enrico Dall’Olio