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associazione : Lettera al dottor Tagliaferri Vicedirettore AAMS
Inviato da roberto il 22/12/2011 10:10:00 (875 letture)

LETTERA APERTA AL DOTTOR TAGLIAFERRI VICEDIRETTORE DELL’AAMS, DISTRUTTORE DELLE SCOMMESSE IPPICHE E SOSTENITORE DELLE CORSE VIRTUALI



Gentilissimo dottor Tagliaferri,

abbiamo letto la Sua autodifesa preventiva, che denuncia difficoltà e senso di colpa e che non porta alcuna motivazione che giustifichi l’azione distruttiva del Suo Ente, nei confronti delle scommesse ippiche.

NOSTRE DENUNCE NEGLI ULTIMI SEI ANNI

Dal 2006 ad oggi le scriventi Società hanno denunciato attraverso l’allora Commissario Guido Melzi d’Eril e tramite articoli di stampa tutti gli errori e le carenze del “sistema scommesse ippiche Italia” che stanno disgustando e allontanando i giocatori.

Da allora evidenziamo l’anomalia dell’AAMS, che considera suo fine il prelievo erariale considerando tutti gli altri costi strumentali, compreso le remunerazioni alla filiera ippica che per il suo ruolo sociale occupazionale, culturale e di promozione dell’Italia nel mondo, avrebbero dovuto essere considerate un fine con la stessa dignità e funzione del prelievo erariale.

PROPOSTE DI TAGLIAFERRI AL GOVERNO

A distanza di tanti anni, con un’opera di deterioramento delle scommesse ippiche ormai completata, Lei dichiara di aver inoltrato al Governo una parte delle nostre proposte, “meglio tardi che mai”. Poi dichiara che incontrerà Assosnai nelle prossime settimane. Ma, dottore, perché non si rivolge a chi può veramente approntare un progetto di ristrutturazione del prodotto scommesse-corse? Lei è al corrente che prima che entrasse AAMS nella sua azione di distruzione delle scommesse ippiche  privilegiando i giochi d’azzardo più redditizi per l’erario anche se ben più pericolosi per i giovani e le famiglie, l’ippica è sempre stata autosufficiente: nessun contributo, tantissime imposte (circa 180 milioni di euro ancora nel 2011) e campioni italiani a vincere nel mondo: Ribot, Tornese, Molvedo, Delfo, Ramonti, Falbrav, Varenne e tanti altri?

TAGLIAFERRI SI DOMANDA PERCHE’ LE SCOMMESSE IPPICHE SONO IN CALO BENCHE’ VENDUTE NEGLI STESSI LOCALI ASSIEME AD ALTRI GIOCHI

Dottore, desideriamo porLe alcune domande ma se avrà la bontà di risponderci: faccia finta che Le siano rivolte da un Procuratore della Repubblica che indaga su denuncia dei lavoratori che si troveranno sul lastrico e dei cavalli che saranno abbattuti, per verificare se la distruzione delle scommesse ippiche sia stata un errore o un progetto.

Domanda n.1

Dottore, Lei è convinto che, essendo i Monopoli di Stato l’unico gestore di scommesse, operi come un supermercato che espone tutto ma promuove e vende solo quello che rende di più?

Domanda n.2

Dottore, Lei ha mai pensato che la V7 o l’accoppiata piazzata fossero scommesse minimamente vendibili?

Domanda n.3

Dopo aver creato un prodotto nato morto: il Quarté e Quinté con vincita unica senza vincite di consolazione come impone la più banale delle regole. Dopo la nostra denuncia , dopo che anche i vostri consulenti Mag si erano convinti, Lei ha mantenuto per 5 anni lo stesso regolamento assistendo giorno per giorno all’agonia del prodotto (come si può scommettere con la probabilità statistica di vincere ogni 5 anni) perché in buona fede ha sempre pensato in uno sua ripresa oppure era ben felice di non creare concorrenza ai giochi di sorte ben più remunerativi per l’erario?

Domanda n.4

Ha mai pensato, dottor Tagliaferri, che potesse essere vendibile la scommessa a quota fissa sulle corse ippiche con un prelievo del 14% contro il 4% delle scommesse sportive?

Domanda n.5

Dottor Tagliaferri, si è mai reso conto quali disfunzioni crea il doppio totalizzatore che disgusta lo scommettitore e tende ad allontanarlo?

Domanda n.6

Dottor Tagliaferri, ha mai avuto il tempo e la bontà di controllare i prelievi medi sulle scommesse ippiche nelle altre nazioni e si è reso conto che il nostro è il più alto del mondo e quindi il meno appetibile?

Domanda n.7

Dottor Tagliaferri, a Lei, al Suo Ente, al Suo Ministero è mai capitato un sentimento di riconoscenza nei confronti dell’ippica italiana che con le sue reti di distribuzione delle scommesse ha consentito di avviare il grande sviluppo del “gioco pubblico” che nel 2011 raggiungerà un movimento di 80 miliardi di euro con 11 per l’erario?

Aspettiamo le Sue risposte e, nel frattempo, apprezziamo:

IL DOTTOR TAGLIAFERRI RICHIEDE IL MIGLIORAMENTO DEL PRODOTTO CORSA.

Noi siamo perfettamente d’accordo e pensiamo che l’ASSI e gli operatori del trotto e del galoppo e gli ippodromi avvieranno e concluderanno una riorganizzazione delle corse basata su: rigore, etica e imprenditorialità.

Solo concentrando le risorse su quell’ippica di qualità in termini di allevamento e di proprietari e sugli ippodromi in grado di garantire questi standard, recuperando l’attendibilità delle corse e unitamente agli interventi sulle scommesse da parte di AAMS e un grande piano di comunicazione nazionale, si potrà attuare quel rilancio del prodotto ippico che permetterà a tutto il comparto di competere per guadagnarsi quelle risorse che a regime potranno venire dal mercato. Il prodotto (corsa/scommessa) così riequilibrato e sgravato dalle pastoie di uno spettacolo spesso modesto potrà tornare ad essere la forma di scommessa più emozionante ed intelligente come è strato nel passato recente ed è ancora tutt’oggi nei Paesi ippicamente avanzati.

Da parte Vostra, dottor Tagliaferri, dovrete rendere competitive le scommesse ippiche togliendo tutti gli errori strutturali ed aumentare il pay-out, non col criminoso progetto di tagliare i costi della filiera ippica con le corse virtuali, ma riducendo le percentuali dell’erario, dell’ASSI e dei concessionari.

                                                                                                                                             Federippodromi

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